In casa di un pensionato comasco un rarissimo testo del 1862: era stato rubato, prima che lui lo acquistasse

Tesoro storico Acquistato quarant’anni fa da un uomo residente in città. Lo recuperano i carabinieri: era all’asta. Il “proprietario” ignaro del furto

Mai avrebbe immaginato che quel libro antico e prezioso, che lui aveva acquistato quasi quarant’anni fa, gli avrebbe fruttato la visita dei carabinieri e un’indagine penale a suo carico. Un pensionato comasco, ultra ottantenne, si è ritrovato protagonista di un ritrovamento a modo suo clamoroso: il recupero di un testo tanto raro quanto importante, datato 1682. Si tratta dell’Universale Theatro Farmaceutico, dell’autore Antonio De Sgobbis, farmacista veneziano. A recuperare il preziosissimo reperto storico, che era stato rubato nel 1985 al “Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma”, è stato il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza.

Il ritrovamento

L’inchiesta è scattata alcune settimane fa dopo che i carabinieri avevano ricevuto un alert su una vendita all’asta di un prezioso volume antico. Gli investigatori, che controllano costantemente il mercato nel settore degli antiquari, hanno immediatamente interrogato la banca dati dei beni culturali sottratti illecitamente e hanno scoperto che quel libro era stato oggetto di furto.

A mettere il libro sul mercato un pensionato comasco, risultato poi del tutto ignaro del fatto che quel volume, che per quarant’anni era rimasto nella sua libreria, fosse oggetto di furto (e infatti, ancorché indagato, la sua posizione è destinata a essere archiviata).Come detto il bene era stato sottratto nel 1985 dal “Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma” e da allora se ne erano perse le tracce.

L’autore, Antonio De Sgobbis, nato e cresciuto a Montagnana intorno al 1600, è stato un importante speziale della Serenissima, diventato famoso farmacista a Venezia dove possedeva una spezieria all’insegna dello struzzo situata nella centralissima zona delle Mercerie. La sua farmacia divenne un centro di sperimentazione della chimica farmaceutica che diede origine alla pubblicazione di diversi testi, fra i quali anche l’Universale Theatro Farmaceutico.

Il volume, che rese l’autore famoso in tutta Europa e di cui si conoscono pochissime copie, è - scrivono i carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio - «un’opera strutturata e dettagliata molto rara per l’epoca, una specie di prototipo enciclopedico piuttosto che un manuale di uso pratico da riporre e consultare in farmacia. Il testo, in folio, ricchissimo di riferimenti bibliografici che per la loro ampiezza e ponderatezza aiutano a comprendere l’arte farmaceutica seicentesca, si compone di più di 800 pagine, corredate da tavole e tabelle di considerevole valore e dal ritratto dell’autore insieme a quello dei colleghi Giorgio Melichio e Alberto Stecchini. Inoltre, a rendere particolarmente “pregevole tale opera fu anche la scelta dell’editore, la Stamperia Baglioni di Venezia divenuta molto famosa già nel 1607 per essere stata scelta da Galileo Galilei per la sua Difesa contro le accuse di Baldassare Capra e il Sidereus Nuncius».

Il prezioso libro è stato restituito dai carabinieri al Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma.

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