Liceo Volta, in pensione il prof. Ceccoli: un “mito” del liceo

Scuola Dopo 38 anni passati in cattedra, il professore saluta il liceo comasco «Pronto alla pensione, lo studente vuole avere un interlocutore del proprio mondo. È un mestiere di relazioni umane e questo è il suo bello»

Dopo 38 anni passati in cattedra, contribuendo a crescere generazioni di studenti, per il professore di storia e filosofia del Volta Paolo Ceccoli è arrivato il momento della pensione.

Alcuni dei suoi alunni lo hanno salutato con una piccola festa, ringraziandolo per quanto fatto per loro: non è mancata in lui la commozione anche se, ammette, sente che è arrivato il momento di passare il testimone. «Ho iniziato a insegnare nel 1986, quest’anno sono 38 anni effettivi di servizio – racconta -. Ho fatto un anno alle medie di Porlezza, poi al Caio Plinio, quindi Giovio e infine al Volta, dove sono rimasto per 17 anni, la scuola in cui sono stato di più, mi sono trovato molto bene. Ho insegnato storia e filosofia e mi piacciono entrambe ma, se dovessi scegliere, direi storia, è la mia grande passione. Scuola cambiata negli anni? Non tantissimo io credo, la scatola nera è sempre quella e i ragazzi bene o male sono gli stessi, con vicende simili. Devo dire che anche il continuo cambiare gli ordinamenti e le regole del gioco non ha molto favorito la chiarezza, vengono un po’ calati dall’alto. Certo, i ragazzi sono più fragili dal punto di vista della resistenza emotiva, ma è la società stessa più fragile».

E aggiunge: «È un bellissimo mestiere il nostro, forse un po’ malpagato e molto snervante, con un tasso di fatica mentale notevolissimo, ma è molto gratificante. La serata che mi hanno organizzato i ragazzi è stata emozionante, queste cose non hanno prezzo. Ora sono contento di essere arrivato alla pensione, io sono del ’60, lo studente vuole avere un interlocutore del proprio mondo. È un mestiere di relazioni umane e questo è il suo bello, ma quando il distacco è così grande è giusto andare in pensione».

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