L’inchiesta sul suv finito nel lago: al setaccio la “scatola nera”

Il consulente della procura di Como, Salvatore Furfaro, ha iniziato i lavori tecnici sulla centralina “scatola nera” della Mercedes precipitata il 6 gennaio nelle acque del Lago di Como con al bordo Morgan Algeri e Tiziana Tozzo. L’apparecchiatura, da quanto è stato possibile apprendere, è stata però solo aperta in attesa che venga completamente deumidificata e che giungano anche i tecnici della società costruttrice (che non fa capo a Mercedes) per aiutare nelle operazioni. Anche la famiglia di Algeri ha nominato un proprio tecnico che sarà presente alle operazioni di analisi dell’apparecchiatura.

Sono intanto stati acquisiti i dati di altri rilevatori presenti sulla vettura, che da soli non bastano tuttavia per spiegare quello che potrebbe essere successo nel parcheggio in fondo a viale Geno. Ad attendere che la delicata operazione peritale si completi, con le risposte chieste alla centralina del Suv, c’è ovviamente anche il pubblico ministero titolare del fascicolo, Giuseppe Rose. Sarà questo il passaggio cardine della ricostruzione di un incidente che oggi, ad un mese di distanza, non ha ancora una spiegazione.

L’auto che aveva a bordo l’uomo originario di Brembate Sopra, Morgan Algeri, 38 anni, e la canturina Tiziana Tozzo, era partita in avanti mentre la coppia – che era alla prima uscita – stava per ripartire per tornare a casa, dove il figlio di Tiziana l’aspettava per le 22.30. Al posto di andare all’indietro, tuttavia, il Suv colpì prima una panchina che stava davanti a loro (di lato e spostandola aprendola come un compasso) poi il parapetto scardinandolo e precipitando nel lago ribaltandosi.

L’uomo e la donna provarono ad uscire ma non riuscirono a salvarsi, vinti forse dalla temperatura dell’acqua. Alla centralina della Mercedes – che abbiamo chiamato anche “scatola nera”, visto che ne registra come sugli aerei tutto quello che avviene in auto – viene in sostanza chiesto di dare una risposta che possa spiegare l’accaduto.