L’inverno alle porte, ma non c’è il dormitorio. Quanti senzatetto in strada

La denuncia In città cresce il numero di persone costrette a dormire all’aperto. Molti giacigli in zona stazione e, come sempre, al Crocifisso

In diversi angoli della città, in attesa dell’emergenza freddo, si vedono già diverse persone dormire per strada durante la notte. Alcuni cittadini segnalano da giorni alcune presenze alle porte della stazione San Giovanni, sotto il porticato e sui gradini si notano coperte e cartoni stesi a terra. Anche di giorno diversi viaggiatori notano i giacigli rimasti nei dintorni dell’ingresso. Qualcuno dorme anche dietro, verso i binari, oltre le recinzioni alla fine del parcheggio, adesso occupato dai lavori.

La situazione è nota al Crocifisso, anche qui una decina di persone più o meno stabilmente torna a dormire la notte, mentre invece i passaggi in San Francesco sono solo sporadici. C’è del via vai anche in San Rocco, nonostante la chiusura dell’ex oratorio e lo sgombero dell’ex supermercato attraversata la strada verso il cimitero. Nel quartiere qualche senzatetto si aggira comunque, cercando un riparo in nascondigli e sottopassi. I volontari che cercano di assistere questa gente e portano loro la colazione parlano di un bacino di circa 250 senzatetto in tutto il capoluogo, un numero che cambia in base ai movimenti migratori durante i vari periodi dell’anno.

Ora però il freddo sta diventando più pungente e in genere da dicembre parte la cosiddetta “emergenza freddo”, negli ultimi anni ospitata nell’ex palazzina dei carabinieri di via Borgovico, uno stabile di proprietà della Provincia. Questo ente e il Comune devono accordarsi per promuovere anche quest’anno l’accoglienza invernale, dal 1 dicembre a fine aprile, c’è solo qualche piccola manutenzione da fare nei locali. La richiesta del Comune è già stata fatta, a fungere da tramite dovrebbe essere anche quest’anno l’Azienda sociale comasca e lariana. La novità è che questo soggetto in maniera condivisa con le amministrazioni ha in animo la pubblicazione di un bando di co-progettazione per affidare il servizio a un gruppo di enti del terzo settore, già da anni al lavoro sul tema. Attraverso lo stanziamento di risorse per sostenere le attività sarebbe così possibile allargare il cerchio della partecipazione. Durante la settimana che sta per iniziare sono attese conferme, anche per chiamare a raccolta associazioni e volontari e avere tempo di far partire le consuete raccolte fondi. L’anno scorso nei 35 letti allestiti per 172 notti sono state accolte 107 persone.

In parallelo è pronto il progetto Betlemme, quelle dodici parrocchie che negli stabili di chiese e oratori hanno accolto nel 2023 in maniera diffusa una trentina di bisognosi. Alcune parrocchie, una o due, si sono informate tramite Caritas per cercare eventualmente di attrezzarsi. Non è facile, si tratta però di un vero movimento che può contare su quasi 300 volontari.

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