L’Ippocastano è terra di nessuno
«Balordi e ubriachi tutti i giorni»

Como: dopo la violenza choc subita da una donna, i residenti tornano a protestare - Degrado e problemi anche ai giardinetti di via Dei Mille. «Così da anni, non cambia nulla»

«Sono quattro anni che lavoro qui, in zona, e la situazione è sempre la stessa». All’indomani della violenza sessuale subita nel posteggio dell’Ippocastano da una donna di 47 anni, violentata da un ragazzo trentunenne di origine nigeriana, arrestato in flagranza dalla polizia, ritorna l’attenzione su una zona della città, peraltro parecchio abitata, dove è sempre più difficile la convivenza fra gli stranieri accampati in loco e i residenti.

Per avere un’idea, basta guardare i cestini collocati all’ippocastano, in via Aldo Moro e in piazza della Tessitrice, traboccanti di bottiglie vuote di birra. Ieri pomeriggio, per esempio, proprio nella piazzetta, un gruppo di persone di origine africana era seduta sul muretto a tracannare alcolici. Come sottolineato da chi abita o lavora nel quartiere, spesso arrivano le forze dell’ordine a controllare e a schedare le persone. Fino a oggi, però, nonostante la mail e le segnalazioni, nulla è cambiato. Dopo l’episodio di venerdì sera, è cresciuta la tensione e la paura, soprattutto per l’incolumità di mogli, compagne, figlie che tornano dal lavoro o da scuola a piedi o in bicicletta.

Spostandosi di poco, un’altra zona vicina e spesso oggetto di lamentele è il parchetto di via dei Mille. Anche in questo caso, i problemi riguardano le cattive frequentazioni, con episodi anche riconducibili allo spaccio e persone con il vizio di bere anche nel pomeriggio, oltre a una mancata manutenzione da parte dell’amministrazione. In effetti, ieri pomeriggio, seduti sulle panchine si trovavano tre persone intente a scolarsi diversi birre, oltre a un signore, seduto in solitaria sul muretto, solo accompagnato da una bottiglia di gin.

A confermare i problemi sono Mario Capitanio e un altro frequentatore dell’area cani. «Noi siamo sempre qui – raccontano – spesso arrivano le forze dell’ordine per fare i controlli. Ma la situazione è questa e va avanti da tempo. Poi, in generale, ci vorrebbe più cura: lì, per esempio, c’è una panchina rotta da anni e nessuno l’ha cambiata. È pieno di foglie per terra: le abbiamo spazzate via noi lo scorso anno e ne abbiamo fatto addirittura sette sacchi pieni. Infine, dovrebbero allungare l’orario: fissare la chiusura alle 18 è un po’ presto, si rischia di non fare in tempo a portare fuori il cane».

Due anni fa via Anzani, vicino ai giardini pubblici, era stato istituito un coprifuoco per rispondere alle diverse segnalazioni dei residenti, in cui si metteva l’accento sulla presenza di soggetti ubriachi e aggressivi colti in flagranza mentre urinavano in giro. Si citavano inoltre la registrazione d’episodi d’illegalità legati a spaccio di droga, risse, danneggiamenti e condotte illecite, in grado di pregiudicare la sicurezza dei cittadini e nuocendo fortemente e in modo crescente sulla vivibilità e il decoro della zona. Ieri, a distanza di ventiquattro mesi, il parchetto era disabitato. Ma, parlando con le persone che vivono nella zona, i problemi non sono mai scomparsi.

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