Liste d’attesa, la sfida (im)possibile: entro l’anno 114mila prestazioni

Sanità La Regione stanzia 60 milioni di euro e annuncia un gigantesco programma di recupero. Nei prossimi cinque mesi previste 50.200 visite e 63.800 esami in più soltanto nel Comasco

Nel Comasco 50.200 visite e 63.800 esami in più, così la Regione spera di snellire le liste d’attesa.

La giunta lombarda ha approvato il piano operativo per il contenimento dei tempi d’attesa nella sanità locale, con uno stanziamento complessivo pari a 60 milioni di euro entro dicembre le strutture pubbliche e private sono a chiamate a fare uno sforzo aggiuntivo.

Un po’ di numeri

In totale nel territorio coperto dall’Ats Insubria, quindi Como più Varese e Busto Arsizio, le prime visite aggiunte sono 170mila, mentre gli esami per la diagnostica 268mila, quindi si raggiunge un totale di 439mila prestazioni in più. Questo piano di recupero è già formalmente partito ad aprile. Se si guarda alla sola Asst Lariana la somma delle prime visite specialistiche (50mila) ed esami (63mila) arriva a 114mila prestazioni. L’elenco è lungo, ci sono 11.300 elettrocardiogrammi, 8mila visite dermatologiche che in effetti oggi è quasi impossibile riuscire a prenotare, 7.700 visite otorinolaringoiatriche, 6.500 controlli oculistici, un altro reparto in grave sofferenza nel pubblico per mancanza di medici. Tra i test 5.800 Tac, 5.400 mammografie e ancora 2.800 colonscopie. A proposito di colonscopie presa la ricetta ieri tramite fascicolo elettronico a Como non si trova nemmeno un appuntamento libero, così pure a Lecco, Varese e Monza. Quanto ai confronti all’Asst Sette Laghi di Varese è stato dato come obiettivo 201mila prestazioni aggiuntive, all’Asst della Valle Olona 123mila, dunque i nostri vicini di casa hanno numeri superiori.

Anche gli ospedali e gli ambulatori privati accreditati possono contribuire erogando 605mila prestazioni aggiuntive nel 2024 assegnate all’interno del territorio facente capo all’Ats Insubria, ente che dovrà pubblicare manifestazioni di interesse per permettere a questi attori di acquistare esami e visite da riconoscere poi ai cittadini.

«Come avevo anticipato quando era stata approvata la delibera di stanziamento dei fondi - ha spiegato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - con il piano operativo stabiliamo dettagliatamente il numero di prestazioni che devono essere rese disponibili dalle strutture sul territorio, con obiettivi precisi da raggiungere. Evidenzio che questo costante impegno di Regione Lombardia per garantire ai cittadini il maggior numero possibile di esami e visite è stato recentemente riconosciuto anche da Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari: secondo i dati presentati durante un’audizione al Senato, la Lombardia risulta tra le Regioni più virtuose nel recupero del livello di prestazioni pre pandemia, in particolare per quanto riguarda le prime visite».

Come immaginabile la lettura del Pd dai banchi dell’opposizione è diametralmente opposta, si tratta secondo i democratici «dell’ennesima delibera che certifica ancora una volta il disastroso bilancio di Attilio Fontana e Guido Bertolaso sulle liste d’attesa in sanità», come dichiara il capogruppo Pierfrancesco Majorino. «La giunta dovrebbe cambiare radicalmente marcia, la strada giusta è quella di mettere in discussione le scelte sin qui adottate».

Il sistema di prenotazione

Mentre invece ancora non c’è traccia del nuovo Cup, il centro di prenotazione unico in tutta la Lombardia capace di contenere davvero tutte le agende degli enti sanitari, compresi quelli privati, spesso non è possibile consultare oltre un breve termine le prestazioni disponibili.

E comunque, nel tentativo di snellire le lunghe attese, ospedali come quelli dell’Asst Lariana, pur avendo importanti carenze di organico, stanno cercando di ampliare gli orari di apertura, anche il sabato e la sera, già da maggio. Ciò nonostante i pazienti comaschi si lamentano, anche i loro medici non riescono a trovare appuntamenti liberi entro i tempi dettati dalle ricette. Sempre per contenere i tempi intanto la Regione in collaborazione con il governo sta pulendo gli elenchi delle prestazioni prenotate più volte in ospedali diversi, contattando quel 20% di cittadini che poi non si presenta agli appuntamenti.

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