Lo sfratto al Mercato, l’ira dei produttori

Via Mentana A fine luglio chiude il padiglione per consentire i lavori. «Il Comune ha l’esigenza di rimodernare? Va bene, ma senza buttare in strada le famiglie»

«Ok ai necessari lavori di ristrutturazione, ma nel frattempo ci venga data un’alternativa o saremo in mezzo a una strada. Senza un posto dove stare non potremo lavorare e dovremo buttare via la merce».

I sentimenti che prevalgono tra i produttori del mercato coperto di via Mentana sono quelli di delusione, rabbia e preoccupazione. A fine luglio scadrà la concessione del Comac (Consorzio Mercato Agricoltori Comaschi) e non ci sarà subito un nuovo bando, dato che sono previsti lavori di ristrutturazione che porteranno alla chiusura degli spazi fino a data da destinarsi. Nel frattempo, però, non è ancora stato individuato un luogo alternativo. Da qui l’appello di un confronto al sindaco Alessandro Rapinese.

«Vorremmo almeno avere la sicurezza di poter tornare in tempi brevi – commenta Chiara Bassani, dell’azienda agricola San Martino - Noi come Comac ci impegniamo a essere più presenti, disponibili e fare del nostro meglio per noi e per i cittadini. Sapevamo che la concessione sarebbe scaduta, ma pensavamo che ci sarebbe stato subito un bando e non la chiusura per i lavori. Spero che il Comune di ripensi».

«Vorrei chiedere al sindaco di venire in campagna con me, per mostrargli quanto lavoro c’è dietro – aggiunge Mario Arnaboldi - Sono qui dall’87 e quest’anno dovrò buttare la mia verdura perché non la potrò vendere. Che ci dia la possibilità di stare in un altro punto. Cosa facciamo? Dobbiamo chiudere? Questi sono i mesi in cui lavoriamo di più. Chiediamo un confronto».

D’accordo anche Valentino La Rosa: «Ci siamo trovati in queste condizioni senza sapere perché. C’è da rimodernare, ma senza buttare in strada le famiglie. Noi siamo piccole imprese comasche che hanno creduto in questa cosa che funziona, dovrebbe tutelarci». L’ultimo commento è di Alessandro Bonacina: «Una quindicina di aziende resteranno senza un posto dove vendere. Era stato promesso un bando per la riassegnazione, ma non è ancora stato fatto e chissà per quanti mesi rimarrà chiuso. Così si toglie anche un servizio ai cittadini, il mercato funziona». Coldiretti ieri ha incontrato i produttori e si è detta pronta a fare da intermediario già per una soluzione transitoria che soddisfi entrambe le parti, invitando al dialogo.

«Comprendiamo l’importanza e la necessità di procedere con questi lavori, riconoscendo che l’immobile è di proprietà del Comune e necessita di manutenzione e che la convenzione attualmente in essere con il Comac è scaduta da quasi un anno – precisa Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Como Lecco - Tuttavia, nell’evidenza che la sospensione dell’attività di mercato causerà un grave danno alle aziende agricole, è nostro ruolo e dovere farci portavoce delle istanze di queste ultime nel chiedere di individuare un’alternativa valida, seppur temporanea, per permettere di non interrompere tale esercizio e non creare un disservizio ai cittadini. Siamo disponibili a collaborare per l’individuazione di uno spazio alternativo dove poter svolgere il mercato durante il periodo dei lavori».

La riunione ha portato alla sottoscrizione di una lettera firmata dai produttori, che a breve l’organizzazione agricola porterà al sindaco con la richiesta di un incontro che possa affrontare in modo risolutivo la questione.

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