Cronaca / Como città
Domenica 05 Dicembre 2021
Lo show di Borghi
con pubblico “no vax”
Lodi a chi imbratta
Il parlamentare leghista in un incontro pubblico a Como
Una serata che non ha risparmiato critiche a nessuno, quella imbastita al centro civico di Camerlata venerdì sera dalla giornalista Maria Giovanna Maglie e dal deputato leghista e consigliere comunale del capoluogo Claudio Borghi.
L’incontro, organizzato per la presentazione del libro a firma della Maglie, di recentissima uscita e dal titolo eloquente “Italiani dannati. Vaccino, green pass, diritti e libertà: un paese spaccato dal Covid”, ha preso fin dall’inizio una piega aspramente critica nei confronti del governo Draghi e della linea adottata in ambito sanitario (ma non solo). Critiche cui Claudio Borghi – già noto per le sue dichiarazioni contrarie all’obbligo del Green pass – ha dato ampio respiro.
La serata “no Green pass”, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, ha infatti preso il via con una dura polemica di Borghi contro il super Green pass, intervallata da applausi e commenti di approvazione da parte del pubblico. Il provvedimento del governo - che entrerà in vigore da domani - è, secondo il deputato leghista, solamente l’ennesimo escamotage trovato da uno Stato sempre più invasivo per entrare nelle vite dei propri cittadini.
Una tesi, la sua, sostenuta da Maria Giovanna Maglie, e che ha trovato nei presenti immediato sostegno: «Ci sono dati e numeri che non tornano e non serve essere un virologo da televisione per capirlo – Borghi ha dato così il via al suo discorso – e sulla base di questo qualcosa che non torna lo Stato diventa sempre più invasivo nelle nostre vite». E ancora, in riferimento all’obbligo di Green pass per accedere a determinati servizi, ha aggiunto: «Se io posso avere un diritto solo se sono buono, non si tratta più di un diritto, ma di una concessione e la concessione la fa il signore allo schiavo».
Ma nemmeno la campagna vaccinale è uscita intatta dalla schermaglia di accuse di Borghi, che nel corso della serata di venerdì ha insinuato più volte l’esistenza di un interesse economico da parte delle case farmaceutiche tale da spingerle a tralasciare la ricerca di cure per contrastare il Covid a favore invece del vaccino. Vaccino che, secondo lui, non riuscirà mai a garantire l’immunità di gregge perché vaccinare tutto il mondo resta – a suo dire - «una cretinata». Di qui un’altra cascata di critiche, questa volta dirette al Cts, che per il deputato leghista altro non sarebbe se non un gruppo di «intossicati di potere».
Nel mirino è entrato poi anche Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, per aver incentivato i cittadini americani a vaccinare i propri figli più piccoli: anche in questo caso l’atto di Biden è stato dipinto dal deputato leghista come un tentativo di estremizzare il controllo sulla popolazione, Aspetto, quest’ultimo, sul quale il deputato si è detto intenzionato a non fare nessun passo indietro, promettendo ai presenti di continuare a lavorare per contrastare chi vorrebbe vaccinare anche i bambini più piccoli.
L’atmosfera si è fatta però più tesa quando qualcuno ha rivolto a Borghi la fatidica domanda sulla presenza della Lega nella maggioranza al governo. Vaga la risposta del deputato leghista che si direbbe «quasi contento» di uscire dal governo, se non fosse che il partito non considera questa la soluzione ai problemi attuali.
D’altra parte, ha spiegato ancora Borghi a un pubblico che si è detto sempre più insoddisfatto dalle posizioni tenute dal Carroccio, uscire dai giochi non cambierebbe niente e anzi ridurrebbe le possibilità di tutelare le posizioni anti Green pass.
Poi, a una domanda proveniente dal pubblico su come si dovrebbero comportare i proprietari di bar e locali di fronte all’entrata in vigore del super Green pass, Maria Giovanna Maglie ha invitato a «resistere e a farsi sentire».
La serata si è conclusa con un intervento dal pubblico che ha scatenato, da parte di Borghi, un commento sopra le righe: due donne hanno infatti raccontato di essere state accusate dalla Digos per imbrattamento di suolo pubblico, dopo aver scritto sull’asfalto “governo nazista”, come gesto di opposizione all’attuale governo Draghi.
Al loro racconto Claudio Borghi ha risposto con un sonoro applauso, subito imitato dal pubblico e accompagnato dal commento: «Vi prosciolgo! Massima solidarietà perché ogni tanto scrivere un po’ sull’asfalto secondo me va bene».
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