Cronaca / Como città
Lunedì 09 Novembre 2020
Lockdown, in città solo biciclette
Con la “zona rossa” sono sparite le auto
Prima domenica con i nuovi provvedimenti anti contagio - Traffico azzerato, brevi passeggiate sul lungolago - Centro storico deserto e saracinesche abbassate
Che quella attuale fosse una versione “soft” del lockdown vissuto nei mesi di marzo e aprile, lo si era già intuito da una prima lettura del nuovo Dpcm, in vigore dallo scorso venerdì. Le libertà di movimento per i cittadini residenti in “zona rossa” sono un po’ più ampie rispetto alla primavera e più numerosi gli esercizi commerciali rimasti aperti. E così ieri, nella prima domenica di (ri)confinamento, non è mancato chi - visto il clima non particolarmente freddo, il cielo sereno e molto soleggiato - si è concesso una passeggiata lungo viale Geno, o un giro in bicicletta verso Villa Olmo, due zone tra le più panoramiche della città. Coppie di giovani fidanzati, famiglie con i bambini, runners in abbigliamento sportivo, qualcuno a passeggio con il cane al guinzaglio. Nulla a che vedere, ovviamente, con la situazione osservata i precedenti weekend: i turisti, le file ai battelli e alla funicolare, le auto in coda alla ricerca di un posteggio libero restano ormai ricordi.
Ieri colpiva, in particolare, la totale assenza di traffico sulle strade, effetto del divieto di spostamento tra Comuni se non per ragioni di lavoro, salute, necessità (da provare con autocertificazione). Deserte le carreggiate del “girone”, il lungolago, viale Cavallotti, viale Varese, viale Cattaneo e viale Lecco, di solito congestionate soprattutto il sabato e la domenica. Liberi i parcheggi a lato delle strade. Quel silenzio già sperimentato la sera, a causa di chiusura dei locali e coprifuoco, ha preso il sopravvento anche di giorno. Silenzio protagonista in un’atmosfera surreale. È possibile sentire le voci all’interno delle abitazioni private e dei negozi aperti. E i dialoghi tra le persone per strada, non più coperti da rumore e frenesia. «Fanno tantissimi tamponi - prova a sdrammatizzare una signora rivolgendosi a un’amica appena incontrata - ed è per questo che vengono trovati più casi positivi». L’evolversi della pandemia è al centro dei discorsi.
Mentre nelle vicinanze del lago (parco di Villa Olmo, viale Geno e lungolago) si è dato conto di un certo movimento, non così può dirsi per il centro storico.
Fatta eccezione per via Vittorio Emanuele, via Boldoni e via Luini, dove qualcuno ha comunque scelto di passeggiare, la città murata è sembrata assopita, davvero svuotata.
Abbassate le serrande dei negozi, chiusi gli ombrelloni di bar e ristoranti, riposti con cura sedie e tavolini. Vuota piazza Volta, ritrovo dei giovanissimi fino a giovedì scorso.
Uno scenario triste, se paragonato a quello consueto in una domenica di shopping, viavai e aperitivi. Molto visibili i cartelli affissi sulle vetrine dei negozi chiusi, alcuni riportano messaggi dal tono polemico contrari alle limitazioni poste dal Governo. Tra gli esercenti però, c’è chi ha pensato di puntare su e-commerce e consegne a domicilio. L’avviso alla clientela, allora, si trasforma e diventa: “Siamo operativi”.
Una strana domenica, insomma. Niente auto, brevi uscite a piedi o in bicicletta, poi tutti a casa. Dal tardo pomeriggio una città ancor più deserta. La battaglia per limitare la diffusione del virus prosegue.
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