Lucchetti case vacanza: «I ladri li aprono e rubano nei palazzi»

Turismo Le scatolette lasciate ovunque dai proprietari destano preoccupazione. Gli amministratori: «Lamentele e segnalazioni di furti»

Le lock-box, scatole con apertura a combinazione dentro cui i proprietari di case vacanza ripongono le chiavi usate dai turisti per accedere agli appartamenti, sono diventate popolari, perché permettono di effettuare il chek-in degli ospiti a distanza. Ma i condomini si lamentano con gli amministratori per la presenza, sempre più invadente, di questi oggetti.

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Tentativo di scasso

«Sono ovunque e sono un segnale chiaro per i malintenzionati: fanno capire che in quel palazzo c’è una casa vacanza, magari vuota, e i ladri ne approfittano» spiega Rosaria Molteni, presidente provinciale di Anaci (associazione nazionale amministratori condominiali). «In un condominio di cui mi occupo è capitato - prosegue - Qualcuno ha provato a scassinare la scatoletta che contiene le chiavi e nel farlo ha anche rovinato il cancello cui era attaccata. A volte è difficile dire se i danni siano provocati dai turisti oppure da qualche ladro, ma di certo i condomini non sono contenti e si lamentano». Anche perché nelle lock box può capitare di trovare anche, insieme alle chiavi del singolo appartamento, quelle del portone per accedere all’intero condominio. «Non è il principale problema dato dalla crescita del turismo in centro - sottolinea Molteni - ma è uno di quegli elementi che ha fatto prendere a molti inquilini la decisione di trasferirsi fuori dal centro storico».

Portoni e portoncini, ma anche le inferriate dei cancelli e le grate delle bocche di lupo a livello della strada: ovunque ci si volti, in giro per la città, le scatolette portachiavi delle case vacanza sono lì, più o meno nascoste. Gabriele Tagliabue, presidente territoriale di Gesticond (associazione amministratori condominio) ne fa anche una questione estetica, oltre che di sicurezza: «Nei condomini dove le case vacanza sono numerose, citofoni a muro moderni che funzionano tramite codice. Più eleganti sicuramente delle tante scatolette appese a un’unica ringhiera». Il prezzo, naturalmente, è ben diverso da quello di una cassaforte portachiavi che può essere acquistata online a un pezzo che varia tra dieci e trenta euro. La tipologia di citofono citata da Tagliabue permette agli ospiti di accedere alla palazzina e poi all’appartamento affittato per le vacanze inserendo un codice fornito dal proprietario, senza bisogno di utilizzare una chiave.

Chiavi a rischio duplicazione

Davide Marelli, vicepresidente di Gesticond, conferma che le lamentele non mancano: «Spesso queste scatolette sono tutte in un unico punto, ma tutte diverse e brutte da vedere. Poi c’è anche il timore, da parte dei condomini, che un malintenzionato possa duplicare la chiave del portone principale, per ora non è mai successo per fortuna». Intervenire su questo fronte, mediando tra le esigenze dei proprietari di case vacanza e gli atri condomini, non è semplice. però per gli amministratori comunali «Difendo il diritto deiproprietari a gestire come credono la loro proprietà, ma credo anche che ci sia un problema politico: non si riesce ad avere una regolamentazione chiara e univoca per quese strutture. Per esempio, non c’è nessun obbligo da parte dei proprietari di case vacanza di segnalare all’amministratore condominiale quale società gestisce gli appartamenti, cosicché noi al momento del bisogno non sappiamo mai a chi rivolgerci... il Comune dovrebbe essere più disponibile a mettersi in ascolto delle problematiche che solleviamo e a cercare con noi le soluzioni. Abbiamo provato a farlo per la gestione dei rifiuti di chi frequenta le case vacanza, ma il percorso si è interrotto senza giungere ad alcun esito».

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