L’ultima del Comune
Nasconde gli atti

Como sul sito istituzionale sospesa la sezione “archivio”: documenti visibili solo per quindici giorni. Oscurati i grandi progetti, ma anche i “piccoli” temi. Il sindaco: «Si tratta di una questione di natura giuridica»

Il vecchio progetto delle paratie? Il maxi piano di intervento su Villa Olmo? E ancora, la bonifica della Ticosa o il nuovo parcheggio in fase di realizzazione? Invisibili. Come pure una lunga serie di atti pubblici che riguardano la storia di molti angoli di città. Dai giardini a lago arrivando al viadotto dei Lavatoi, per citarne altri. Tutto sparito. Oscurato.

La decisione

Fino a qualche mese fa, infatti, sul sito del Comune di Como, alla voce “Albo pretorio” era possibile non solo vedere bandi, delibere, determine, ordinanze in corso di pubblicazione (per 15 giorni), ma c’era anche un’apposita sezione contrassegnata come “archivio atti” che consentiva, inserendo le parole chiave, di andare a vedere i documenti passati. E se una delle massime preferite di amministratori di esperienza e addetti ai lavori è che «l’amministrazione parla per atti» ecco che, da un po’, Palazzo Cernezzi parla decisamente meno. La cosa non è passata inosservata a chi segue il Comune, ma nemmeno a qualche lettore, evidentemente curiosi di approfondire qualche tema. Questioni anche piccole, magari legate alla propria via.

Il motivo? Sul sito del Comune campeggia, ormai da tempo, la seguente dicitura: «Gli atti per i quali è decorso il termine di pubblicazione obbligatoria, al momento, non sono accessibili attraverso il servizio di Albo pretorio. Ciò in ottemperanza alla normativa in materia di protezione dei dati personali e alle Linee guida del Garante in materia di trasparenza (Provvedimento n. 243/2014), nelle more dell’adozione delle soluzioni tecniche indispensabili per il mantenimento sul sito, oltre il termine di pubblicazione obbligatoria, degli atti che contengono dati personali». E si chiude dicendo che «i predetti atti rimangono conoscibili attraverso l’esercizio del diritto d’accesso».

Peccato, però, che fare una richiesta di accesso agli atti non sia immediata come un clic sul computer e i tempi siano tutt’altro che celeri. E in temi come asfalti, Ticosa o giardini non si capisce nemmeno quali dati personali da tutelare ci siano. Per di più in un periodo in cui tanto si parla di trasparenza.

La questione è arrivata anche in consiglio comunale con l’avvocato Fulvio Anzaldo , consigliere del gruppo Rapinese sindaco, mentre Ada Mantovani (avvocato anche lei, ora nel gruppo misto) la aveva segnalato ai capigruppo. La questione è tecnica, ma con ricadute per tutti e il sindaco Mario Landriscina ha chiarito che gli uffici hanno deciso «dopo provvedimenti sanzionatori verso i Comuni» ma che « si sta lavorando per trovare soluzioni scevre da rischi».

Anzaldo: «Vanno pubblicati»

Anzaldo, però sottolinea come «a tutela della trasparenza e per espressa disposizione legislativa, come peraltro indicato dal Garante medesimo va comunque resa disponibile la documentazione contenuta nelle sezioni archivio». G. Ron.

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