L’ultimo trend dei turisti stranieri: spesa al supermercato e picnic sul lungolago

Estate comasca Per le vie del centro con bottigliette d’acqua e baguette: «Andiamo a fare uno spuntino in viale Geno. Bar e ristoranti troppo cari»

Supermarket in centro pieni di turisti, alle 23, per comprare gli ingredienti con cui cucinare il pranzo del giorno successivo, e persone a passeggio con bottiglie d’acqua da un litro e sacchetti dalla spesa.

È il fermo immagine di un turismo diverso da quello cui la città si è abituata, ma che trova conferma anche nelle parole di ristoratori e commercianti del centro, che hanno constatato come quest’anno i turisti siano meno disposti a spendere in cibo e shopping. Lo ha sottolineato, tra gli altri, il presidente di Federmoda Marco Cassina all’inizio del periodo dei saldi estivi. Il dettaglio che più spicca tra i turisti in questi giorni? Una baguette sottobraccio e bottiglie d’acqua a portata di mano.

Un picnic sul lungolago

Ieri, intorno alle 13, un gruppo di giovani turisti statunitensi di passaggio da Como - l’intenzione è quella di fermarsi solo per un paio di giorni - spiccavano tra la folla mentre passeggiavano sul lungolago con borse del supermercato e bibite in bottiglia, diretti verso viale Geno: «Faremo un picnic qui e poi magari prenderemo un bus per raggiungere qualche spiaggia» spiegano. Il motivo di una simile scelta? «I prezzi che abbiamo visto sono un po’ elevati, per questa volta abbiamo preferito comperare qualche snack al supermercato e arrangiarci così».

Non sono gli unici: fuori dal Carrefour di via Recchi, una coppia di turisti attraversa la strada con un pacco da sei bottigliette di acqua appena acquistato per far fronte alle alte temperature. Un francese invece si accomoda sulle panchine in piazza Cavour con una baguette fresca come pasto. Altri entrano nei bar per acquistare bottigliette d’acqua da 0,5 litri al prezzo di 1,20 euro l’una (al tavolo costano invece 2 euro l’una). Un’altra soluzione economica che i turisti sembrano favorire al posto del pranzo nei ristoranti è il gelato. E mentre il prezzo di quest’ultimo è eccessivo per molti comaschi - il risultato di un sondaggio che abbiamo lanciato sul profilo Instagram del giornale rivela che la pensano così 183 votanti su 221 - i turisti lo giudicano invece coerente con la location in cui è possibile gustarlo, che siano le vie del centro storico o il lungolago, e la qualità del gelato stesso.

E anche il gelato piace come pranzo

Americani, irlandesi e olandesi, che ieri hanno scelto di sostituire un pasto seduti ai tavoli con un cono vista lago, confermano di essere abituati a prezzi più elevati, trovati anche in altre città italiane (citano Milano e Rimini come metro di paragone, dove una coppetta con un solo gusto costa 3 euro).

Il gelato più caro in città si gusta sul lungolago: una coppetta da due gusti costa 4 euro e una da tre gusti 5, mentre in centro si spendono tra i 3 euro e i 3,50 euro per due gusti e 4 euro per tre gusti . E per quanto i prezzi si siano alzati rispetto a due anni fa, come dimostrano le foto datate dei listini che ancora si trovano online, i turisti continuano a promuovere il gelato comasco, senza se e senza ma.

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