Cronaca / Como città
Giovedì 06 Febbraio 2025
Luna park, il Tar dà torto al Comune
Il braccio di ferro Il tribunale ha accolto la richiesta di sospensiva dei titolari delle giostre. «La riduzione dell’area disponibile non rispetta il regolamento di Palazzo Cernezzi»
«La riduzione di oltre il 50% della estensione dell’area ex Piazza d’Armi che in precedenza, per decenni, era stata individuata dalla stessa amministrazione come disponibile per le attività dello spettacolo viaggiante non appare rispettosa del Regolamento Comunale». E l’attività istruttoria «non sembra giustificare del tutto la suddetta riduzione» e nemmeno dà conto «dell’attività svolta per verificare la presenza nell’intero territorio comunale di un’area alternativa a quella di Muggiò, da indicare tra quelle disponibili e idonee per le attività in questione».
Con queste motivazioni, il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione agli addetti del Luna Park nel braccio di ferro con il Comune che si protrae ormai da anni e che ha al centro dell’attenzione ha sempre l’utilizzo dell’area che si trova nella piana di Muggiò, spazio storicamente occupato dalle giostre per le settimane che portano a Pasqua ma che dall’inizio dei lavori della giunta del sindaco Alessandro Rapinese è entrato in una accesa disputa su cui sono stati chiamati a intervenire i giudici.
Il secondo ricorso
Il Tar della Lombardia, nello specifico, ha sospeso la delibera della giunta (che ora dovrà essere ripresentata) che aveva ridotto l’area destinata alle giostre da 28 mila metri quadrati a 12.500, destinandone altri 6 mila metri quadrati a parcheggio non solo dei cittadini desiderosi si usufruire del Luna Park ma anche dei mezzi stessi dei giostrai.
Questi ultimi si erano subito opposti con forza, impugnando nuovamente – come già era stato fatto in passato, quando l’area era stata preclusa – la vicenda di fronte ai giudici amministrativi che nelle scorse ore si sono pronunciati ancora una volta dando ragione al Luna Park. Delibera del Comune che è dunque sospesa, e braccio di ferro che proseguirà in attesa di entrare nel merito della vicenda in una apposita udienza che è stata fissata per il 27 di maggio.
Una decisione che tuttavia il Tar ha preso considerando, «da un sommario esame», la sussistenza di profili che possano «indurre ad una ragionevole previsione di accoglimento del ricorso» da parte dei giostrai. Tra l’altro, sempre nelle pagine dell’ordinanza del Tar notificata ieri alle parti in causa, quindi al Luna Park e agli uffici di Palazzo Cernezzi, viene fatto notare come non risulterebbero allegate e documentate «particolari criticità collegate allo svolgimento dell’attività di spettacolo viaggiante in quell’area» che ormai da mesi è al centro della vicenda, anche perché era stata la stessa amministrazione a mettere a disposizione proprio l’ex Piazza d’Armi per il circo nel periodo di Natale senza indicare problematiche.
La metratura
Gran parte della questione ruota attorno alla metratura concessa ai giostrai per le installazioni e le attrazioni, che una volta – prima che esplodesse la questione Luna Park – era di 28 mila metri quadrati, mentre secondo i lavoratori delle giostre (motivo che ha portato ad impugnare tutto di fronte al Tar) con la metà dello spazio concesso, i 12.500 metri quadrati in questione, non consentirebbero una adeguata copertura della manifestazione viaggiante. Già lo scorso anno il contenzioso aperto tra le parti aveva portato a far saltare la manifestazione che da anni riempiva l’area di Muggiò.
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