«Mamma, ho perso il cellulare». Era una truffa: rubati 900 euro

Il fatto In un sms finge di essere suo figlio e la convince a versare il denaro. L’autore individuato dai carabinieri: ha già colpito in varie parti d’Italia

«Mamma, ho perso il cellulare». È cominciata con questa frase arrivata via sms da un numero che la vittima non conosceva, ma in cui veniva fatto credere che a scrivere fosse il figlio, l’ennesima truffa in città che ha portato a far sparire dal conto della signora presa di mira una cifra che è quantificata in 922 euro, versati su quello che doveva essere l’Iban del figlio e che invece era quello del malvivente poi scomparso con i contanti.

Quello di cui stiamo scrivendo è un tentativo di raggiro molto diffuso, che colpisce trasversalmente non solo le fasce deboli della popolazione – anziani o giovani – ma tutte le tipologie di persone. In questo caso la donna, che si è poi presentata dai carabinieri di Albate per raccontare la propria storia formalizzando una denuncia, ha ad esempio 66 anni. I dati che tuttavia la vittima è riuscita a mettere sul tavolo dei militari dell’Arma sono bastati ai carabinieri per tirare il filo rosso della truffa risalendo fino alla provincia di Napoli.

“Inseguito” da tempo

In questa ennesima storia di raggiri, infatti, c’è un denunciato a piede libero ed è un uomo di 38 anni residente a Roccarainola, piccolo comune che fa parte della Città metropolitana di Napoli.

L’accusa che è stata formalizzata è ovviamente quella di truffa. Tra l’altro, da quanto è stato possibile ricostruire, riconducibili allo stesso soggetto ci sarebbero diverse indagini e segnalazioni in arrivo da tutta Italia, in quando il trentottenne non avrebbe colpito solo a Como ma un po’ ovunque, finendo nel mirino delle forze di polizia di mezza penisola.

Indagini nazionali, dunque, in cui è confluita anche la sessantaseienne della nostra provincia che nei giorni scorsi, sul proprio telefono cellulare, aveva ricevuto un anonimo messaggio inviato da un numero che non conosceva in cui tuttavia l’interlocutore diceva di essere il figlio che aveva perso il telefono cellulare. Proprio per questo motivo aveva bisogno di contanti, e sempre per questo motivo forniva un Iban da raggiungere.

Denuncia a piede libero

I dettagli precisi del raggiro e di come il malvivente sia riuscito a truffare la vittima convincendola che fosse il figlio non sono noti, quello che tuttavia è certo è che ad un certo punto nelle casse del trentottenne napoletano sono arrivati i 922 euro che la signora comasca credeva di destinare alle tasche del figlio.

Ovviamente tutto era falso, un artifizio per trarre in errore la povera vittima cui non è rimasto altro che recarsi dai carabinieri per denunciate l’accaduto.

Per fortuna, come sempre più spesso avviene, i militari sono riusciti a risalire al responsabile che è stato poi segnalato alla procura. Una delle tante denunce a piede libero che, come detto, stanno piovendo sul capo dell’uomo napoletano da diverse parti d’Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA