Cronaca / Como città
Domenica 11 Agosto 2024
Mamme, bimbi, fidanzati a lezione di nuoto nelle acque vietate
Como Dal Tempio Voltiano a Villa Geno: gran caldo in città (35°) e soliti tuffi nonostante i divieti
Il fidanzato è immerso nell’acqua fino al collo. Regge la compagna dalla pancia, cercando di insegnarle a nuotare. Più vicino alla riva, dove l’acqua è un po’ più bassa, una madre cerca di fare altrettanto con la figlioletta. Lezioni di nuoto, insomma. Sono tutti turisti, stranieri, verosimilmente nel pieno delle vacanze. Sulla spiaggetta, intanto, c’è chi gioca con la sabbia e costruisce torri. Non siamo in Riviera Romagnola, ovviamente, ma al Tempio Voltiano, nell’ormai classico “lido di Como” (in cui campeggia il divieto di balneazione) che ieri, complice il grande caldo che ha attanagliato la città (sfiorati i 35 gradi), era più pieno che mai.
Che fosse una giornata calda lo si capiva anche dal fatto che gli asciugamani non erano stesi al sole, piazzati nel grande prato che costeggia il Tempio arrivando fino alla foce (inquinata) del Cosia. Ma la gran folla di bagnanti si era rintanata all’ombra, sotto gli alberi, per poi far capolino sulla spiaggetta per il tuffo refrigerante ma vietato. E, ad onore del vero, di controlli ce n’erano. Nel tempo di visita al lido e agli altri punti (non) balneabili della città, compiuto in due momenti tra mezzogiorno e le quattro del pomeriggio, abbiamo incrociato pattuglie della polizia locale, della Questura (volanti, ma anche gli agenti in moto) e pure carabinieri. Militari e agenti che tuttavia possono poco, perché oltrepassata la macchina e il controllo del caso, tutto torna come prima, bagni compresi.
Tranquilla – nella giornata di ieri – la zona che porta a viale Geno. Non mancavano asciugamani sull’erba, turisti in costume sui lembi di ghiaia e sabbia accanto al lago, ma sono stati pochi – alla nostra vista – i bagnanti sorpresi immersi nel lago. Stesso discorso per Villa Olmo, con il parco presidiato anche da una pattuglia dell’Associazione Nazionale Carabinieri e relativamente pochi problemi registrati, se non un passaggio delle moto della polizia alla ricerca di un sospetto scippatore.
Decisamente più complicata la situazione al Tempio Voltiano dove i bagnanti si contavano a decine, fin dalla mattina e per tutto il pomeriggio. È qui che erano in corso le lezioni di noto dei due fidanzati, e pure quelle della mamma alla figlioletta. Ed è qui che c’era anche chi simulava le Olimpiadi con potenti bracciate a stile libero verso il centro del lago.
Tutto bello alla vista, non fosse che in questo tratto la balneazione non è consentita e anche nel recente passato le tragedie non sono mancate. Ma Como d’estate, soprattutto quando la temperatura esterna sale, è anche questo ormai da tempo. Con i rischi annessi che abbiamo imparato purtroppo a conoscere, collegati sia alla pericolosità del lago, sia all’inquinamento delle acque, sia agli sbalzi termici di chi accaldato di tuffa nel lago per rinfrescarsi trovandosi poi spesso in difficoltà.
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