Maturità, intelligenza artificiale appena sufficiente nel tema

L’esperimento Abbiamo chiesto a chat Gpt di fingersi studente comasco al classico e allo scientifico e di scrivere la settima traccia del tema. Ecco il voto di due prof

L’intelligenza artificiale non passa la prova d’italiano della maturità. A bocciare Chat Gpt all’esame sono state due prof del liceo classico Volta e dello scientifico Paolo Giovio, alle quali abbiamo inviato l’elaborato realizzato dal chatbot di Open Ai. Prima di leggere elaborati e correzioni, è necessario inquadrare con esattezza il tipo di informazioni che abbiamo dato a Chat Gpt per realizzare la prova di esame.

In un caso abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale di mettersi nei panni di uno studente di Como che frequenta il liceo classico e nell’altro caso in quelli di uno studente comasco che frequenta il liceo Scientifico e che hanno scelto di affrontare la settima traccia della prova d’italiano, ovvero quella di attualità che prende spunto da un testo di Maurizio Caminito, direttore della Biblioteca centrale per ragazzi di Roma, dal titolo: “Profili, selfie e blog“ (a questo link, cercando tema di attualità proposta C2 trovate la traccia completa). Quindi abbiamo girato lo svolgimento alla professoressa Laura Bianchi, per il Volta, e alla professoressa Valentina Rom ano, per il Giovio.

Prima di arrivare alle valutazioni, partiamo dai tempi di esecuzione della prova.

L'intelligenza artificiale in veste di studente della maturità.

Come si nota nel video, Chat Gpt ha impiegato meno di 30 secondi per terminare l’elaborato partendo dalla richiesta iniziale che gli abbiamo fatto.

Chat Gpt come studente del liceo classico

Il risultato, nelle vesti di studente del classico, è stato il seguente:

Introduzione: La Fine di un’Era di Solitudine Scrittoria-
Il diario segreto, un tempo rifugio intimo per pensieri, sogni e riflessioni, sembra aver ceduto il passo a forme di narrazione più pubbliche e condivise come blog e social media. Questo mutamento non è solo tecnologico, ma coinvolge profondamente il modo in cui concepiamo e trasmettiamo la nostra identità. Attraverso un’analisi critica, esplorerò come il diario, da scrigno personale, si sia trasformato in uno strumento di espressione pubblica, e se questa evoluzione rappresenti una perdita o un arricchimento per la scoperta di sé.

Dall’Intimità alla Condivisione: L’Evoluzione della Scrittura Diaristica
Tradizionalmente, il diario era un quaderno privato, confidente muto di emozioni e pensieri che solo l’autore poteva conoscere. Anna Frank, nel suo diario, ha dato voce a un sé nascosto, dialogando con l’amica immaginaria Kitty per esplorare lati della propria personalità che temeva non sarebbero stati compresi dagli altri. Il diario era uno spazio sicuro per la riflessione e l’autoanalisi, un luogo dove il sé autentico poteva emergere senza timore di giudizio.

Con l’avvento della rivoluzione digitale, la scrittura diaristica si è trasformata radicalmente. Blog e social media hanno reso pubblica la narrazione di sé, offrendo una piattaforma per condividere esperienze personali con un pubblico vasto e variegato. Questo passaggio ha modificato non solo la forma, ma anche la funzione del diario: da strumento di introspezione privata, è diventato un mezzo per costruire e proiettare un’immagine di sé agli altri.

Il Blog e i Social Media: Narrazione di Sé o Costruzione di un’Identità?

Nel contesto digitale, il diario non è più uno strumento di solitudine creativa ma una vetrina dove il sé viene esposto e spesso costruito in funzione della reazione del pubblico. I blog personali e i post sui social media sono scritti con la consapevolezza di un’audience e, spesso, con l’obiettivo di ottenere approvazione o consenso. Questo può portare a una narrazione artificiale e idealizzata della propria vita, dove l’introspezione viene sostituita dalla presentazione di una versione di sé che si desidera mostrare.

La ricerca di “mi piace” e commenti positivi può influenzare il contenuto e il tono della scrittura, orientandoli verso ciò che è percepito come socialmente desiderabile piuttosto che autentico. In questo senso, la dimensione processuale e temporale del diario, che permetteva una graduale costruzione della personalità attraverso la riflessione continua, rischia di essere persa. Il diario digitale è spesso istantaneo, reattivo, e può mancare della profondità necessaria per un vero dialogo interiore.

La Perdita del Silenzio Interiore e la Ricerca di Senso

Una delle critiche principali all’evoluzione del diario è la perdita del “silenzio interiore”, quel processo riflessivo che permette all’autore di confrontarsi con le proprie emozioni e pensieri più profondi. Il diario tradizionale era un luogo dove si poteva esplorare la propria interiorità senza interferenze esterne, un processo fondamentale per la crescita personale e la comprensione di sé.

Nel contesto digitale, questa introspezione può essere offuscata dalla necessità di creare contenuti che siano interessanti o coinvolgenti per un pubblico. L’attenzione si sposta dalla ricerca di sé alla costruzione di un’immagine, dalla riflessione all’affermazione. Questo cambiamento può ridurre la scrittura diaristica a un esercizio superficiale, privo della profondità e della sincerità che caratterizzavano il diario tradizionale.

I Nuovi Orizzonti della Narrazione Personale

Tuttavia, la trasformazione del diario non è del tutto negativa. Blog e social media offrono nuove opportunità per la connessione e la condivisione delle esperienze personali, permettendo di costruire comunità basate su interessi comuni e di ricevere supporto e feedback immediato. Questa condivisione può arricchire l’esperienza di scrittura, offrendo nuove prospettive e stimoli che il diario tradizionale, confinato alla solitudine dell’autore, non poteva fornire.

Inoltre, la digitalizzazione ha democratizzato l’accesso alla scrittura diaristica, rendendola più accessibile a chiunque abbia una connessione a Internet. Questo ha aperto la possibilità di raccontare storie e condividere esperienze a un pubblico più ampio, rompendo le barriere che un tempo confinavano la narrazione personale alla sfera privata.

Conclusione: Dal Diario Segreto alla Narrazione Pubblica

Il passaggio dal diario segreto ai blog e ai social media rappresenta un cambiamento significativo nella scrittura diaristica, con implicazioni profonde per la scoperta e l’espressione di sé. Sebbene questo mutamento comporti la perdita di alcune qualità tradizionali del diario, come l’intimità e la riflessione solitaria, esso offre anche nuove opportunità per la connessione e la condivisione.

La sfida sta nel trovare un equilibrio tra la narrazione di sé per sé stessi e la narrazione di sé per gli altri, tra l’introspezione autentica e la costruzione consapevole di un’immagine pubblica. In un’epoca in cui la visibilità digitale è spesso essenziale, la capacità di mantenere un dialogo sincero con se stessi può rappresentare una risorsa preziosa per chi cerca di navigare le complesse dinamiche della narrazione personale nell’era digitale.

La valutazione della prof del liceo Volta

Ecco la valutazione sintetica di Laura Bianchi, professoressa di italiano e latino al liceo Classico Alessandro Volta: “Elaborato generico, ripetitivo e superficiale. Secondo la griglia sarebbe un 5,5”.

La prof. Bianchi poi analizza più nel dettaglio le correzioni. Ad esempio al termine del primo paragrafo la parte in cui lo studente Chat Gpt scrive: “Attraverso un’analisi critica, esplorerò come il diario, da scrigno personale, si sia trasformato in uno strumento di espressione pubblica, e se questa evoluzione rappresenti una perdita o un arricchimento per la scoperta di sé”, l’insegnante corregge: “Parte superflua, è un tema, non un paper scientifico e soprattutto non si ripete la consegna”.

In realtà l’intelligenza artificiale l’escamotage di ripetere i passaggi della traccia lo utilizza in più parti: alla fine del secondo e del terzo paragrafo, ad esempio. Inoltre la prof sottolinea anche l’utilizzo di parole straniere come “audience”, quando in un tema di italiano sarebbe stato più corretto scrivere “pubblico”.

Altro passaggio interessante, della correzione, riguarda il punto in cui lo studente virtuale parlando del contesto digitale del diario scrive: “Questo cambiamento può ridurre la scrittura diaristica a un esercizio superficiale, privo della profondità e della sincerità che caratterizzavano il diatro tradizionale”. Commenta la docente del classico: “Sfugge che è proprio il cambio di pubblico a determinare un cambio di prospettiva”. Infine altra critica all’elaborato è la totale mancanza di esempi, proposte, il richiamo al ruolo della scuola, dei media o della famiglia, quando non anche degli amici.

Dunque lavoro scialbo anziché no, secondo la professoressa Laura Bianchi: «Manca tutto l’aspetto delle esperienze personali, i riferimenti che possono dar prova della propria ricchezza personale, delle letture fatte». In una parola: della maturità acquisita. «Certo, la proprietà lessicale c’è - commenta ancora la docente - e infatti su questo aspetto l’elaborato ha ottenuto il punteggio più alto della griglia valutativa, ma dal punto di vista della rielaborazione non c’è niente, nessuna proposta costruttiva». Infine la prof ci tiene a precisare: «Il mio non è un parere pregiudizievole, anzi ammetto che ero pronta anche a stupirmi. Non è successo».

Chat Gpt come studente del liceo scientifico

E questo è il tema scritto dall’intelligenza artificiale nelle vesti di studente del liceo Scientifico:

Introduzione: Dal Taccuino Privato al Blog Pubblico.
La rivoluzione digitale ha trasformato radicalmente il modo di leggere e scrivere, influenzando profondamente le forme consolidate di trasmissione dei pensieri. Tra le forme più mutate, il diario segreto, un tempo rifugio personale di riflessioni intime, ha subito un cambiamento significativo. Il passaggio dal quaderno privato al blog o al social media ha implicazioni rilevanti per la nostra comprensione del sé e della narrazione personale. In questo tema, esaminerò le dinamiche di questa trasformazione e i suoi effetti sulla ricerca di sé e sull’interazione con gli altri.

La Metamorfosi del Diario: Da Scrigno di Intimità a Strumento di Condivisione

Il diario segreto, come quello di Anna Frank, rappresentava un luogo di intimità assoluta, dove l’autore poteva esplorare pensieri e sentimenti senza il timore del giudizio altrui. In questi taccuini personali, la scrittura era un processo solitario e riflessivo, volto alla scoperta interiore. La rivoluzione digitale ha introdotto nuovi strumenti di narrazione, come blog e social media, che hanno sostituito il diario tradizionale con forme di scrittura più pubbliche e condivise.

Questi nuovi mezzi offrono la possibilità di raccontare la propria vita in tempo reale a un pubblico ampio, creando una narrazione che è immediatamente accessibile e aperta al feedback. Questo cambiamento ha reso la scrittura diaristica un processo sociale, in cui il giudizio e l’approvazione degli altri diventano fattori determinanti nella costruzione dell’identità.

Il Diario Digitale: Narrazione di Sé o Costruzione Artificiale?

Il diario digitale, nella forma di blog o post sui social media, non è più solo uno strumento di introspezione, ma una piattaforma per la costruzione di un’identità pubblica. La consapevolezza di essere letti e giudicati modifica il contenuto e il tono della scrittura, orientandoli verso la presentazione di un’immagine idealizzata di sé. Questo può portare a una narrazione selettiva e artificiale, in cui gli aspetti meno attraenti o più vulnerabili della personalità vengono omessi o distorti.

Questo fenomeno si traduce in una perdita della dimensione processuale del diario tradizionale, dove la scrittura permetteva una lenta e graduale costruzione del sé attraverso la riflessione e l’autoanalisi. La scrittura digitale tende a essere reattiva e istantanea, focalizzata più sull’immediato riscontro esterno che sull’introspezione profonda.

La Ricerca del “Silenzio Interiore” nel Contesto Digitale

Uno degli elementi essenziali del diario tradizionale era la ricerca di un “silenzio interiore”, uno spazio di solitudine creativa dove esplorare i propri pensieri più profondi. Questo processo permetteva una connessione autentica con il proprio io, fondamentale per la crescita personale e la comprensione di sé.

Nel contesto dei blog e dei social media, questo silenzio interiore rischia di essere compromesso dalla costante esposizione e dalla necessità di ottenere approvazione. La narrazione diventa spesso una performance, dove l’autenticità viene sacrificata a favore della costruzione di un’immagine accattivante. La scrittura non è più un mezzo per la scoperta di sé, ma uno strumento per l’affermazione sociale, orientato a suscitare reazioni positive e consenso.

Opportunità e Sfide della Scrittura Diaristica nell’Era Digitale

Nonostante le critiche, la digitalizzazione della scrittura diaristica presenta anche nuove opportunità. Blog e social media permettono di connettersi con persone che condividono interessi o esperienze simili, creando comunità di supporto e offrendo una piattaforma per l’espressione di sé. La condivisione pubblica può arricchire l’esperienza di scrittura, fornendo nuove prospettive e stimoli che il diario tradizionale, confinato alla sfera privata, non poteva offrire.

Inoltre, la digitalizzazione ha democratizzato l’accesso alla scrittura diaristica, rendendola più accessibile a un pubblico più ampio. Questo ha permesso a persone di diverse estrazioni sociali e culturali di raccontare le proprie storie e di condividerle con il mondo, superando le barriere che un tempo confinavano la narrazione personale alla solitudine dell’autore.

Conclusione: Un Nuovo Equilibrio tra Intimità e Condivisione

La trasformazione del diario, dal quaderno segreto ai blog e ai social media, rappresenta un cambiamento significativo nella scrittura e nella narrazione di sé. Sebbene questa evoluzione comporti la perdita di alcune qualità tradizionali, come l’intimità e la riflessione solitaria, essa offre anche nuove opportunità per la connessione e la condivisione.

La sfida per chi scrive nell’era digitale è trovare un equilibrio tra l’autenticità della narrazione personale e la costruzione di un’immagine pubblica. È fondamentale mantenere uno spazio per il dialogo sincero con se stessi, anche quando la scrittura diventa un mezzo per interagire con gli altri. In un mondo in cui la visibilità digitale è spesso essenziale, la capacità di preservare la propria integrità e profondità interiore può rappresentare una risorsa preziosa per navigare le complesse dinamiche della narrazione personale nell’era digitale.

La valutazione della prof del liceo Giovio

«Sicuramente è un tema discreto, ben scritto e dai contenuti forse un pochino ripetitivi ma condivisibili. Però è banale». In estrema sintesi è questo il parere della professoressa Valentina Romano, docente di italiano e latino del liceo scientifico Paolo Giovio.

Le riflessioni della prof Romano e della prof Bianchi si ritrovano e valgono per entrambi gli elaborati: «Non ci sono riferimenti letterari, nemmeno uno, al “diario”: la coscienza di Zeno? Il diario minimo di Eco? Il mestiere di vivere di Pavese? Lo stesso Zibaldone? Poi: non si considera minimamente il fatto che il diario cartaceo, quello sì, è morto e sepolto, ma una persona può tranquillamente scriversi il suo diario sul computer. Di sbagliato, secondo me, è il punto in cui si dice che la digitalizzazione ha democratizzato l’accesso alla scrittura diaristica. Cosa vuol dire? Perché prima c’era forse qualcuno, anche di bassa estrazione sociale o culturale, che non poteva permettersi di tenersi un diario?».

Ma veniamo alla griglia di valutazione. Come si vede dalla foto la valutazione finale del tema è di 65 centesimi o, parametrandolo all’esame di maturità, di tredici ventesimi. Come dire: appena sufficiente. Bassissima, come si vede, la valutazione sui contenuti e sulla rielaborazione personale: su questo l’elaborato dell’intelligenza artificiale è stato ampiamente insufficiente.

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