Cronaca / Como città
Sabato 10 Agosto 2024
Maxi truffa finanziaria, venti le vittime tra Como e le Canarie
L’indagine Nei guai un comasco residente alle Canarie che proponeva investimenti nel settore immobiliare - Avrebbe raccolto un milione di euro tra i suoi “clienti”. Processo già fissato. La difesa: «Parte dei soldi restituiti»
Non aveva l’abilitazione, eppure offriva investimenti finanziari legati al mondo immobiliare nelle isole Canarie dove vive. Una raccolta che aveva toccato il milione di euro, soldi che venivano trasferiti su conti di società a lui riconducibili. Investimenti che avrebbero dovuto fruttare guadagni – per i risparmiatori – compresi tra il 9 e il 37%, con anche la restituzione integrale della somma iniziale. Per la procura di Como tuttavia, si trattava in realtà solo di un raggiro, di una truffa, fatta tra l’altro con a monte una attività di abusivismo finanziario.
A finire nei guai, con la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pubblico ministero Simona De Salvo e una udienza già fissata per settembre di fronte al giudice dell’udienza preliminare Cristiana Caruso, è finito un comasco di 45 anni che vive proprio alle Canarie, Patrik Faotto: alle Canarie questi investimenti immobiliari avrebbero dovuto concretizzarsi per poi rimpolpare i guadagni dei cittadini che si erano fidati di lui.
L’indagine della Gdf
Sarebbero venti i presunti raggirati, elencati dalla Procura tra le parti offese. La difesa invece contesta la ricostruzione effettuata dall’accusa, sostenendo che si trattava solo di soci che accettavano di condividere i rischi delle operazioni immobiliari, ed aggiungendo tra l’altro che la gran parte delle somme raccolte sarebbe già stata restituita. «Il signor Faotto – sostiene l’avvocato Simone Gatto – ha restituito gran parte dei soldi ricevuti dai suoi soci nelle operazioni immobiliari alle Isole Canarie. Tutto ha funzionato fino all’arrivo del Covid, fatto straordinario che ha sospeso gran parte delle attività del mondo compreso quella del mio assistito. Dimostreremo comunque il tutto nelle sedi opportune e verranno anche restituite le somme mancanti».
Ma facciamo un passo indietro, tornando a quello che era stato ricostruito dall’indagine condotta dalla guardia di finanza dopo l’iniziale segnalazione di uno dei presunti raggirati che avevano aderito all’investimento finanziario immobiliare. I fatti risalgono ad un periodo compreso tra il 2013 e il 2018, mentre le prime denunce (poi diventate più di una) risalgono alla fine del 2019. Secondo l’accusa il comasco avrebbe prima raccolto capitali pur non essendone abilitato (circa un milione di euro finiti sui suoi conti), soldi che avrebbero dovuto servire per operazioni immobiliari nelle isole spagnole. Poi avrebbe prospettato ai clienti partecipazioni a questi investimenti con utili dal 9 al 37%, operazioni in realtà – per l’accusa – mai eseguite. L’indagato avrebbe restituito agli investitori circa 200 mila euro del maltolto.
Le contestazioni
Tra le ipotesi di reato della procura c’è anche quella legata all’impiego di denaro di provenienza illecita, trasferito sui conti delle società iberiche riconducibili all’indagato. Una vicenda ancora tutta da definire, insomma, con una ventina di parti offese che si erano fidate del comasco che prometteva guadagni importanti grazie al mondo immobiliare nella Canarie, e che invece si sono trovati alleggeriti di centinaia di migliaia di euro. Accusa che tuttavia l’interessato respinge. Al giudice, come al solito, l’ultima parola.
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