Cronaca / Como città
Venerdì 20 Dicembre 2024
Mercato coperto, approvati i lavori: «Termineranno ad agosto»
Como Dopo il termine degli interventi all’ex padiglione grossisti, si guarda ora al resto del complesso di via Mentana. I produttori locali avevano dovuto lasciare gli stalli a fine luglio
Dopo il termine dei lavori all’ex padiglione grossisti del mercato coperto, con due delibere di giunta è stata approvata la progettazione dei lavori di adeguamento e di manutenzione straordinaria degli altri padiglioni di via Mentana.
Il doppio intervento costerà complessivamente 500mila euro e i lavori, il cui avvio è previsto per febbraio, dovrebbero concludersi a fine estate, con il successivo collaudo che si estenderà fino alle prime due settimane di ottobre, stando al cronoprogramma approvato. Prima, però, saranno necessarie l’elaborazione e l’approvazione del progetto esecutivo, cui seguirà l’affidamento dei lavori. Nelle due delibere di giunta - una relativa ai lavori di adeguamento alle normative e l’altra alla manutenzione straordinaria - si fa riferimento gli interventi già effettuati nei singoli padiglioni, che però «sono stati solo parziali». L’obiettivo ora è quello sia di garantire «la fruizione in sicurezza degli spazi da parte degli esercenti e del pubblico», sia di ovviare ai problemi strutturali rilevati.
Nei documenti si parla infatti di «infiltrazioni diffuse di acqua piovana; distaccamento delle scossaline (guarnizioni anti infiltrazioni, ndr); criticità dal punto di vista igienico sanitario dovuta alla rete di dissuasione dei volatili posta all’interno dei padiglioni». Elementi cui si aggiunge l’esigenza di sostituire l’illuminazione e l’obiettivo di ricorrere a «tecnologie innovative» per l’efficientamento energetico. I lavori in questione sono quelli tramite cui il Comune, durante l’estate, aveva motivato la chiusura del padiglione produttori del mercato coperto con conseguente “sfratto” degli agricoltori locali. I produttori del Comac (Consorzio mercato agricoltori comaschi) occupavano il padiglione grazie a una concessione decennale (stipulata con l’amministrazione Lucini) che, già prorogata di un anno, è però scaduta il 31 luglio scorso, dopo il lungo braccio di ferro iniziato nell’agosto del 2023. La scadenza del 2023 era coincisa infatti con la verifica, da parte del Comune, di un buco nei pagamenti della tassa per l’occupazione del suolo pubblico tra 2016 e 2023 per un debito totale di 137mila euro. La vicenda era approdata quindi in tribunale e si era risolta con un piano di rateizzazione per il pagamento del debito e il Comune aveva accordato ai produttori di gestire gli stalli ancora fino al 31 luglio.
Durante l’estate 2024, i produttori hanno raccolto tremila firme per opporsi alla data ultima del 31 luglio, stabilita dal Comune, ma senza ottenere risultati e si erano quindi risolti a rivolgersi al Tar.
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