Migliaia di turisti a Como e non siamo pronti. Cosa manca? Tutto

La giornata L’elenco dei punti deboli è preoccupante. Battelli, posti per i bus, fontanelle, bici, servizi igienici. Ieri code ovunque. Il lungolago? Slalom tra le barriere

Orde di turisti in tenuta estiva “sbarcano” ai giardini della stazione San Giovanni. Scena ormai consueta, anche se i numeri quest’anno sono aumentati a dismisura e la stagione è partita in anticipo.

La domenica comasca di tanti visitatori stranieri inizia così, ma non tutto - a partire proprio dai mezzi di trasporto - filerà liscio. Vale per chi arriva in treno, ma anche nel caso di pullman e auto private.

La giornata di ieri ha fatto emergere in modo chiaro che la città non è in grado di accogliere i turisti come meriterebbero. E se è vero che del problema si è parlato e scritto per anni, è altrettanto vero che una simile mole di arrivi non si era mai vista: la questione, quindi, rischia davvero di esplodere. La convivenza tra ospiti e residenti diventa difficile, inoltre si rischia che, una volta tornati in patria, i visitatori non facciano una pubblicità del tutto positiva al territorio. Ma cosa manca per evitare che una straordinaria opportunità si trasformi in una beffa? Verrebbe da rispondere: tutto.

Mancano, ad esempio, posti per la sosta e il carico/scarico dei pullman turistici (zona stadio congestionata e mezzi lasciati persino sul marciapiede, a Tavernola), ma le lacune riguardano anche aspetti basilari come i servizi igienici pubblici, le fontanelle per bere (molte non funzionano), il servizio di noleggio biciclette, una dotazione di parcheggi ben segnalati per chi si sposta con il mezzo privato (ieri autosili centrali strapieni, al solito, e Valmulini pressoché vuoto). Più di un turista, tra l’altro, ha rimediato una multa in piazza Roma, scambiata ancora una volta per un parcheggio pubblico mentre si tratta di area riservata ai residenti (non serve un intuito particolare per dedurre che la segnaletica è poco efficace).

Servizi fermi al passato

Emerge in tutta la sua gravità anche la carenza di un servizio di autobus in grado di portare i turisti nelle località più gettonate, tema che va di pari passo con il numero esiguo di corse dei battelli, se paragonato alla richiesta. A proposito, continua a suscitare perplessità il fatto che non si possa acquistare in anticipo, magari online, un biglietto della Navigazione Laghi.

Ancora, l’annosa questione dei tuffi nel lago, proibiti ma di fatto tollerati, dato che anche ieri, complici i 30 gradi, giovani e meno giovani nuotavano nello specchio d’acqua affatto limpido davanti al Tempio Voltiano. Il tratto di lungolago appena inaugurato? Affollatissimo, naturalmente, ma di fatto si passeggia ancora tra un cantiere e l’altro, impolverandosi con terra e sabbia. I parapetti sono recinzioni provvisorie e per le panchine bisognerà attendere Natale.

Poche attrazioni

Si potrebbe poi disquisire sulla qualità dell’offerta in termini di intrattenimento: ben vengano le bancarelle dello street food ai giardini a lago - una sorta di sagra paesana - e i mercatini in centro storico, ma pare proprio pochino. «Io vorrei esibirmi, ma non trovo gli adesivi a terra che indicano dove è consentito - racconta perplesso “Salvo the best”, ballerino e artista di strada, già protagonista in tv - Inoltre siete gli unici in Italia a pretendere una marca da bollo da 16 euro sulla domanda...».

E chi ha chiuso un occhio di fronte ai tanti disagi - compresi l’infinita coda per la funicolare e un pranzo magari non a buon mercato - rischia di arrabbiarsi sulla via del ritorno a casa. Code chilometriche, uscite autostradali chiuse di sera con annesso caos.

Oppure decine di gradini in salita da affrontare con le valigie per ritornare alla stazione San Giovanni. Anche questo “offre” la Como turistica. Un cartello che indichi la possibilità di percorrere il marciapiede di via Venini, evitando la scalinata, evidentemente è chiedere troppo.

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