Migranti, mamme e prof: il canto unisce le periferie

Rebbio Ieri il debutto del gruppo creato grazie a Fondazione Cariplo. L’idea è di far partire anche lezioni itineranti e coinvolgere tutta Como

Cantano i bambini appena arrivati dall’Africa, le mamme comasche residenti a Rebbio, le nonne ormai in pensione, nel coro siedono anche una maestra, una badante straniera, una donna accolta dagli enti caritatevoli della comunità.

Si chiama “Canto sotto casa” ed è il nuovo coro che si è esibito ufficialmente per la prima volta ieri nel tardo pomeriggio in via Giovanni Palma. Il progetto “Quartiere in musica”, è sostenuto dalla Fondazione Cariplo ed è frutto della collaborazione tra il teatro Sociale e le cooperative Lotta contro l’emarginazione e Tikvà.

Multietnico

«È un coro multietnico – racconta la referente del progetto Cristina Di Carlo, operatrice di Lotta contro l’emarginazione – c’è davvero un po’ di tutto, cantano una decina di bambini e una quindicina di adulti di ogni provenienza e di ogni età. Italia, Como, Nigeria, El Salvador, Ucraina, Ghana. le estrazioni sociali sono diverse. Ci sono ospiti accolti dalla parrocchia e professionisti ormai da tempo integrati a Rebbio di origine straniera. C’è una insegnante statale, un’impiegata pubblica, degli alunni delle elementari e delle medie, dei minorenni appena arrivati, una colf, delle mamme comasche giovani con i figli al seguito e delle signore invece più anziane».

Il coro è diretto da Arianna Lodi, accademica del Conservatorio di Como, direttrice da 110 e lode, membro della Fondazione orchestra sinfonica del Giuseppe Verdi di Milano e da tempo in forze al Teatro Sociale e ad Aslico.

«La finalità del progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo è più che musicale, è sociale – dice Sara Ielpo, per Tikvà – L’obiettivo è connettere le culture, coinvolgere il territorio delle periferie sviluppando nuove reti non soltanto nei centri storici. Dalla primavera ad oggi prove e corsi sono partiti, superate le vacanze estive dopo la prima esibizione l’intenzione è aumentare le presenze nel coro chiamando a raccolta nuovi partecipanti. Lavorando per esempio con la comunità, le scuole, l’oratorio come già fatto attraverso il Grest».

Si canta in tutte le lingue, italiano, ma anche spagnolo e inglese. Ospite d’eccezione della serata il trombettista Raffaele Kohler con la sua band, bravissimo a fare ballare tutti a ritmo di swing. Sono seguiti aperitivo e un laboratorio musicale.

Corde emotive e fisiche

«Cerchiamo di sfruttare le corde emotive e fisiche del canto corale - spiega Francesco Malanchin per il Teatro Sociale – in contesti anche inusuali a partire dalle realtà periferiche. Abbiamo iniziato da via Di Vittorio per poi allargarci a tutta Rebbio. Il cuore delle attività partirà a settembre, con lezioni speriamo itineranti, sotto agli androni delle case popolari, all’oratorio, ma anche a teatro. Vogliamo unire senza confini le voci di tutta Como e di tutto il mondo, dai sei ai 99 anni».

“Canto sotto casa” è una attività completamente gratuita, per contatti ecco il numero di telefono: 329.3821515.

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