Mille adolescenti comaschi a Roma tra Giubileo e lutto per il Papa

Diocesi Comaschi a Roma in pullman, con i sacerdoti. Hanno incontrato il vescovo Cantoni. Oggi ai funerali

«Un’esperienza forte, che aprirà i nostri adolescenti all’orizzonte del mondo, in un momento del tutto particolare per la Chiesa». Le parole di don Pietro Bianchi, direttore del Centro per la Pastorale giovanile vocazionale della Diocesi di Como, ben riassumono lo spirito della proposta alla quale hanno aderito mille ragazzi della Diocesi di Como, giunti ieri a Roma per partecipare al Giubileo degli adolescenti.

Il momento – organizzato da mesi nell’ambito delle celebrazioni tematiche dell’Anno Santo – ha subìto chiaramente alcune modifiche dopo la scomparsa di Papa Francesco: è stata cancellata, per esempio, la canonizzazione del beato Carlo Acutis, prevista in origine per domani in piazza San Pietro e ora rimandata a data da destinarsi, dopo l’elezione del nuovo pontefice, così come non si terrà oggi la festa musicale al Circo Massimo.

Certo è, comunque, che la presenza dei mille adolescenti della Diocesi lariana a Roma in questi tre giorni non sarà meno emozionante. Anzi, tutto al contrario: l’intensità dei momenti proposti – in un contesto chiaramente speciale – resterà nei loro cuori per tutta la vita. Così come rimarrà impressa la partecipazione ai funerali del pontefice nella memoria di quanti, tra loro, questa mattina raggiungeranno piazza San Pietro, insieme a migliaia di altri fedeli da tutto il mondo: le stime parlano di un numero di presenze compreso tra le 200mila e le 300mila unità.

Chiesa in cammino

«Tutti i gruppi della nostra Diocesi – ha spiegato don Bianchi – sono arrivati nel primo pomeriggio al campo base della città militare di Cecchignola, dove siamo alloggiati. Insieme a noi ci sono altri mille ragazzi da Modena e cento di Oristano. È andato tutto bene, salvo un piccolo problema con il pullman proveniente da Tirano, che a Bologna ha avuto un guasto: i ragazzi, così, hanno dovuto proseguire il viaggio in treno». Nonostante tutto, «i ragazzi sono carichi – ci ha raccontato il sacerdote – e portano sempre molta gioia: sopportano volentieri anche i piccoli disagi che questo tipo di esperienze porta con sé». Assieme ai più giovani hanno raggiunto Roma anche trenta preti, oltre a catechisti ed educatori.

Di «bel clima nato fin da subito» ha parlato don Manuel Dei Cas, diacono prossimo all’ordinazione sacerdotale, ora in servizio nella Comunità pastorale di Albate e Muggiò: gli adolescenti di queste due parrocchie cittadine sono stati associati in pullman ai loro coetanei di Cermenate e di Bregnano. «Dopo il viaggio, più che sereno, mi ha colpito soprattutto l’accoglienza che i volontari della Croce Rossa ci hanno riservato nella città militare di Cecchignola: molti di loro hanno preso una settimana di ferie per predisporre il tutto, è un gesto molto significativo che fa riflettere».

Nel pomeriggio appena trascorso, i mille ragazzi della Diocesi hanno raggiunto il piazzale della basilica dei Santi Pietro e Paolo, nel quartiere Eur, per la preghiera della “Via Lucis”. «Più di 130 Paesi differenti, tutti rappresentati dalle rispettive bandiere: veramente una bella immagine di Chiesa», ha sottolineato il diacono don Manuel.

Il saluto del vescovo

In serata ha raggiunto il campo base dei giovani comaschi il vescovo, cardinale Oscar Cantoni. Ieri, assieme ad altri 148 porporati, Cantoni ha partecipato alla quarta Congregazione generale. E tramite i social della Diocesi in serata ha rivolto un pensiero ai fedeli lariani, dal terrazzo delle suore di Maria Santissima Bambina, a due passi da piazza San Pietro, parlando di «un clima di vigilia» e di «tantissima gente che ancora sta salendo verso la basilica». «Vogliamo unirci alla loro preghiera - ha detto - in attesa di poter celebrare le esequie del Santo Padre. Preghiamo tutti insieme fin da ora per il nostro Papa Francesco».

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