Minori stranieri, Rapinese: «Caos indotto. Portati in mostra fuori dalla questura»

Migranti Il sindaco dopo il caso dei ragazzi trovati a Como e accolti in emergenza da don Giusto: «Lavoriamo senza starnazzare. Ma perché qui sono 347 e a Varese 30?»

Le accuse del sindaco: sui minori stranieri non accompagnati in città ci sarebbe «un casino indotto». Secondo il primo cittadino Alessandro Rapinese la gestione dei 347 minori stranieri senza tutori oggi presenti sul nostro territorio è impeccabile. La dozzina di minori che per almeno due giorni è rimasta fuori dalle porte della Questura questa settimana ha trovato una collocazione «grazie a un accordo tra me, il questore e il prefetto».

I giovani sono andati prima da don Giusto Della Valle alla parrocchia di Rebbio e poi alla Croce rossa di Lipomo. «Siamo in assoluto la città d’Italia più ospitali – ha detto Rapinese ai microfoni di Etv – ci è capitata una slavina, un disastro, ma non abbiamo fatto una piega. Eppure sento dire delle cose vergognose sull’amministrazione comunale. Ci sono persone che non sanno cosa dicono e cosa scrivono».

I numeri

Un lavoro fatto in silenzio, «senza starnazzare», ha sottolineato. «Non facciamo proclami, non siamo dei finti volontari e ce ne preoccupiamo professionalmente quotidianamente. Dobbiamo semmai indagare certe dinamiche, ad esempio perché a Como ci sono 347 minori stranieri non accompagnati, a Lecco 10 e a Varese 30. Stiamo osservando numeri che non hanno coerenza e logica. A volte troviamo minori che hanno la famiglia a pochi chilometri da dove vengono ospitati, con il padre che vive in Italia da 25 anni, eppure noi spendiamo cinquemila euro al mese».

Accuse e polemiche

Si tratta di «numeri dispari e senza logica». Nonostante la pressione costante «li sistemiamo uno ad uno – ha detto Rapinese - in maniera discreta, non a casaccio in posti inadeguati dove non dovrebbero venire ospitati».

I minori non accompagnati in arrivo a Como devono essere presi in carico dal Comune che comunque li smista in centro fuori dai confini della città ottenendo dallo Stato i finanziamenti previsti dalle norme per la loro tutela. Un altro passaggio del sindaco: «Con i minori stranieri non accompagnati a Como non c’è casino e devo dire che mi dispiacerebbe se il casino venisse indotto. Perché non capisco l’esigenza se dormivano in un posto di portarli in mostra davanti alla questura tutto il giorno per poi riportarli a dormire. Questo è uno dei temi che dobbiamo chiederci, se venivano ospitati. Non penso dormissero in un bed and breakfast».

Se il caos non viene indotto, ha rimarcato il sindaco, con le forze dell’ordine il Comune è capace di fare un lavoro «eccellente». Il primo cittadino non ha comunque specificato i destinatari delle sue accuse Le accuse, velate, sono prive di riferimenti.

Bordate anche su via del Dos: «Chi non ha avuto successo alle elezioni usa a volte i disabili e a volte i minori stranieri per ledere la mia immagine»

Bordate, infine, anche su chi si lamenta per la piscina per disabili di via del Dos ancora chiusa e senza lavori in corso: «Sono speculazioni politiche – ha detto Rapinese – chi non ha avuto successo alle elezioni usa a volte i disabili e a volte i minori stranieri per ledere la mia immagine, ma così finiscono solo per ledere la propria».

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