Cronaca / Como città
Mercoledì 19 Agosto 2020
Muggiò, riapertura a rischio
L’ombra di un’altra vertenza
Como: il Comune vuole affidare la gestione della piscina a Csu, ma serve una perizia. Il tempo stringe e in caso di contenzioso si bloccherebbe tutto di nuovo
La riapertura della piscina olimpica di Muggiò è di nuovo in bilico. Se fino a una manciata di settimane fa la partita tra il Comune e la Como Servizi Urbani (società della stessa amministrazione) sembrava a un passo dalla chiusura, le cose stanno tornando a complicarsi e non è affatto scontato che si arrivi a consentire agli sportivi di poter utilizzare l’impianto entro ottobre.
Il motivo? Le bocche sono cucite, ma sembra che a Palazzo Cernezzi alcuni dirigenti stiano valutando di aprire un contenzioso legale con la Fin, che ha gestito la vasca fino al luglio dello scorso anno. Il motivo? Una serie di contestazioni sui lavori di manutenzione non effettuati o che presentano difformità. Dal canto suo, però, la stessa Federnuoto avrebbe più di un motivo per controaccusare l’amministrazione comunale, a cominciare dal non aver effettuato, in passato, alcun contraddittorio sullo stato dell’impianto. Responsabilità, quindi, probabilmente da una parte e dall’altra che rischiano, però, di paralizzare nuovamente tutto. Se, infatti, si arrivasse davvero a una vertenza legale inizierebbe il balletto di periti, avvocati e l’impianto resterebbe vuoto.
Quello che si sa con certezza è che una perizia sullo stato di fatto, con la presenza dell’ormai ex gestore, dovrà essere fatta prima di poter pensare di assegnare l’impianto a Csu. Obiettivo di Palazzo Cernezzi, almeno della parte politica e, quindi, del sindaco Mario Landriscina e degli assessori Marco Galli (Sport) e Pierangelo Gervasoni (Lavori pubblici) è quello di arrivare alla riapertura alla fine di settembre, al più tardi all’inizio di ottobre limitatamente alle società sportiva (senza utilizzo del bar e senza la possibilità di accesso al pubblico). Se i tempi dovessero allungarsi ulteriormente, infatti, la Como Servizi Urbani difficilmente si renderebbe disponibile ad attivare l’impianto per pochi mesi.
Ancora da chiarire gli aspetti economici e il costo degli interventi tampone da effettuare per riaprire la vasca con le minime condizioni di sicurezza. Nel frattempo la società Nessi & Majocchi ha infatti presentato un progetto per la riqualificazione complessiva della struttura, che è ancora al vaglio degli uffici. Dopo la richiesta di ulteriori chiarimenti e il deposito degli atti da parte del privato, il Comune avrà altri 90 giorni per esprimersi. E si arriva a dicembre.n
G. Ron.
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