Cronaca / Como città
Giovedì 08 Dicembre 2022
Multe ai no vax. Graziati dal decreto 14mila comaschi
Stop alle sanzioni L’intervento del governo ha sospeso tutto fino al 30 giugno
Il governo ferma le multe ai no vax fino a giugno 2023. La scorsa settimana sono state consegnate dall’Agenzia di riscossione agli uffici postali le buste con le sanzioni definitive agli over 50 non vaccinati e ai professionisti delle categorie coinvolte che non hanno assolto l’obbligo. Poste però non ha fatto in tempo a recapitare le multe da 100 euro. Infatti il governo tramite un decreto ha previsto lo stop alle sanzioni fino al prossimo 30 giugno.
L’obbligo vaccinale per i cittadini oltre i 50 anni e per sanitari, insegnanti e forze dell’ordine era stato deciso dal precedente governo nei confronti di chi non avesse fatto le prime tre dosi entro i termini di validità del Green pass fino alla metà del giugno del 2022. Oltre alla sospensione dal lavoro scattavano 100 euro di multa, con 180 giorni di tempo massimo per rispondere della mancata vaccinazione.
A Como ad aprile alla luce di questi provvedimenti erano partiti in due tranche 14mila solleciti. Alcuni comaschi potrebbero avere regolarizzato nel mentre la propria posizione, altri invece potrebbero non aver fatto il richiamo aggiuntivo. Comunque, per avere un termine di paragone, ad oggi gli over 50 comaschi senza terza dose sono circa 33mila, il 12% sul totale di questa fascia della popolazione.
La scelta fatta dal nuovo esecutivo, è chiaro, fa esultare i no vax. Al contrario crea non pochi mal di pancia a chi ha rispettato all’obbligo, ancor più se con qualche lecito dubbio. Ma sono soprattutto le categorie dei sanitari a scuotere la testa. Anche nel Comasco i medici e gli infermieri per anni in prima fila nella lotta al Covid hanno criticato lo stop alle sanzioni deciso dal governo, bollandolo come una beffa e un cattivo esempio.
Nel corso degli ultimi due anni i vari obblighi e le sanzioni inserite per fare andare avanti la campagna vaccinale, comprese le astensioni forzate dal lavoro, sono andate avanti a rilento. Tra controlli, elenchi, avvocati e riammissioni.
Detto che la Corte Costituzionale, come vari tribunali in tutto il Bel Paese, ha rigettato come inammissibili i ricorsi mossi ad alcuni sanitari no vax contrari agli obblighi, giudicando le scelte fatte dal legislatore durante la pandemia come «non spropositate o irragionevoli».
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