Nelle officine il futuro è rosa: cinque ragazze su 400 studenti al Cfp di Albate, ma sognano in grande

Le voci Silvia Pavone, Sofia Sironi e Greta Carbone sono studentesse comasche del centro di formazione professionale Padri Somaschi e raccontano cosa significhi essere donne in questo contesto scolastico

A 5 anni è salita per la prima volta su una moto, a 13 si è messa lei ai comandi, ora ha iniziato il percorso scolastico di autoriparatore al Cfp Padri Somaschi di Albate e da grande sogna di lavorare nei box della Moto GP.

Il viso dolce e gli occhi grandi di Silvia Pavone, 14 anni di Cadorago, celano una motivazione e una forza d’animo capaci di farle raggiungere qualunque obiettivo, in barba ai preconcetti sul fatto che il mondo dei motori sia esclusivo appannaggio maschile. E infatti lei è una delle cinque ragazze che frequentano l’istituto, sul totale di circa 400 alunni.

«Mio papà correva con le moto da strada, è una passione di famiglia – racconta la ragazza – i miei si aspettavano che mi iscrivessi a questa scuola. All’inizio avevo paura che potessi essere giudicata in maniera negativa, ma poi ho capito che avrei dovuto fare quello che piace a me. Qui mi trovo benissimo anche con i compagni, sono l’unica femmina della classe. Loro mi trattano bene e spesso mi chiedono anche consigli, certo ci vuole un po’ di carattere. Da piccola niente bambole, giocavo con le macchinine. I miei idoli? Valentino Rossi (sulla sua tuta da motociclista c’è il 46, ndr) e Luca Salvadori che purtroppo non c’è più. L’anno scorso ho iniziato a correre con le Pit Bike, moto da strada più piccole. Le gite di famiglia? Tutti e tre in moto».

Sofia Sironi e Greta Carbone, invece, saranno le prime ragazze a completare il triennio di operatore meccanico, anche se entrambe andranno avanti con gli studi per ottenere il diploma che, volendo, potrà garantire loro di accedere anche all’università. Entrambe hanno già fatto lo stage in due diverse realtà – erano le uniche donne – e si sono trovate benissimo. «A me piacerebbe fare ingegneria meccanica, non lo escludo nel mio futuro – sottolinea Sofia – l’ambiente mi piace, anche se sicuramente ci sono dei paletti da mettere ai ragazzi, ma anche i prof tengono tutto sotto controllo. Sono contenta della mia scelta».

«All’inizio non si comportavano benissimo, ma ora i compagni di classe sono tranquilli – aggiunge anche Greta – anche io sono convinta della strada che ho preso, sicuramente farò anche il quarto anno». Fieri di loro il direttore della scuola, padre Lorenzo Marangon, Matteo Ciastellardi, membro della direzione e responsabile innovazione del CFP e i loro tutor Davide Zizolfi del settore operatore meccanico e Carlotta Sampietro, del settore autoriparatore. Quote rosa in crescita, dunque, proprio come è nell’intenzione del Cfp. «Credo che anche l’ambiente educativo del Cfp dia tranquillità e inclusività alle ragazze – evidenzia Sampietro – qui ci sono regolamento e disciplina. Le nostre giovani, comunque, hanno un bel carattere e si fanno certamente rispettare dai maschi».

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