Nelle scuole comasche non piace il “giudizio sintetico”: «Ma è giusto far pesare la condotta»

Dibattito Le novità volute dal ministro e approvate in Senato: «Non se ne sentiva l’esigenza». La preside del Pessina: «Bene le attività socialmente utili per chi è sospeso, però ci aiutino»

Giudizi sintetici alle elementari e stretta sul voto in condotta alle medie e superiori, dove potrà comportare bocciatura, sospensione del giudizio o inficiare nel voto finale di maturità. Queste le principali novità contenute nel disegno di legge del ministro Giuseppe Valditara, passato in Senato e che ora attende l’approvazione della Camera. Se ciò avverrà, dal prossimo anno scolastico entrerà in vigore.

I presidi degli istituti comprensivi non sono particolarmente entusiasti nel fare un passo indietro rispetto al grande lavoro degli ultimi anni per adeguarsi all’introduzione dei giudizi descrittivi, mentre per quanto riguarda le superiori qualcuno già applica la maggior parte delle norme che il ministro vorrebbe introdurre, altri invece chiedono un sostegno per affrontare i cambiamenti. «Già ora con il 5 si viene bocciati - precisa Nicola D’Antonio, preside del Giovio -. Per il 100 e lode bisogna avere 8 in tutte le materie compresa la condotta nel triennio, il 9 sarebbe la novità. Generalmente, comunque, chi ha una media così alta ha anche un buon voto in condotta. Per quanto riguarda le sospensioni, da noi sono con obbligo di frequenza e la sanzione in genere coincide con attività da svolgere per la comunità, aiuto in biblioteca, attività di supporto ai compagni, riflessioni. Le scuole, in questi anni, non sono state luoghi dove ognuno poteva fare quello che voleva, portando alla necessità di inasprire le norme di comportamento».

I timori

Diversa la situazione al Pessina. «Sicuramente è una cosa positiva che il voto di condotta abbia questo peso – è il pensiero della preside Nora Calzolaio -. Il problema di attivare attività socialmente utili in caso di sospensioni è legato alla sorveglianza che poi ci deve essere. La difficoltà sarà trovare personale docente che segua i ragazzi; anche attivare convenzioni con enti diventa difficile, perché richiedono comunque un’assicurazione o personale che li sorvegli. Nella nostra scuola purtroppo ci sono parecchie sospensioni: ora i ragazzi hanno la possibilità di chiedere la conversione in attività socialmente utili, ma la scuola deve poterlo fare nel migliore dei modi, anche se è difficile per tutte le ore di scuola che loro perdono».

Elementari e medie

Qualche commento arriva anche dagli istituti comprensivi. «Il notevole lavoro che le insegnanti avevano fatto non può essere buttato all’aria – chiarisce Simona Convenga, preside dell’ic di Prestino -. Il giudizio sintetico non può cancellare tutte le analisi che vanno in queste corpose pagelle, anche se per qualcuno sarebbe un ritorno auspicabile per riuscire a tradurre in forma sintetica il “didattichese”. Il problema è integrare gli stili valutativi in una società capovolta rispetto a qualsiasi passato. Sarà un enorme sforzo di mediazione. Non sarà mai, comunque, la minaccia di punizione o previsione di una sanzione a eliminare comportamenti scorretti e asociali». «Non si sentiva l’esigenza di questi cambiamenti – dice Grazia Miccolis, dell’ic Borgovico -. Per la scuola primaria è stato fatto un grande lavoro di aggiornamento e impegno da parte degli insegnanti per adeguare un modello valutativo che non sarà più attuabile, ne prendiamo atto. Saremo pronti a cambiare ancora una volta».

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