Cronaca / Como città
Mercoledì 24 Aprile 2024
Nidi chiusi, 2.337 firme: «Il sindaco ci ripensi»
Como, la petizione Protocollata una prima tranche di sottoscrizioni. Il comitato genitori vuole arrivare a 5mila: «Abbiamo dato un segnale»
Per una Como più a misura di famiglia ecco le prime 2.337 firme, raccolte da mamme e papà che non vogliono fermarsi. Il comitato genitori costituitosi lo scorso mese, all’indomani della scelta dell’amministrazione comunale di chiudere da giugno il nido di via Passeri e dall’anno prossimo quello di Monte Olimpino, ha protocollato lunedì una prima tranche di firme a sostegno della petizione in difesa degli asili pubblici.
Una preoccupazione condivisa
«La raccolta firme è stata lanciata nell’ambito dell’assemblea pubblica del 20 marzo – spiega Silvia Francavilla a nome del comitato - sul tema “per crescere un bambino serve un quartiere” e il raggiungimento di 2’337 cittadini firmatari in sole quattro settimane dimostra il grande interesse della cittadinanza sul valore imprescindibile dei nidi di quartiere e della capillarità dei servizi all’infanzia per creare una città a misura di famiglia. Questo risultato ci conferma che la nostra è una preoccupazione condivisa, e che la cittadinanza ha a cuore il bene comune e i servizi per la città. Confidiamo che il grande sostegno registrato sia propulsore di un confronto fruttuoso tra l’amministrazione comunale, le famiglie e le parti coinvolte». L’intenzione è arrivare fino a 5mila firme. Detto che la decisione di razionalizzare i nidi ormai è presa, votata e deliberata. Il Comune chiusi due nidi concentrerà il personale e i bambini garantendo il prossimo anno un maggior numero di posti.
«Questa è una prima parte delle firme che puntiamo a raccogliere - commenta Umberto Fumarola, uno dei portavoce del Comitato genitori – noi infatti andremo avanti. Volevamo iniziare a dare un segnale, crediamo significativo, ad un mese di distanza dall’inizio della mobilitazione». Sì, ma con quali speranze? La maggioranza non sembra intenzionata a fare passi indietro. «La speranza invece c’è – dice ancora Fumarola –, non tanto per la delibera che seguirà il suo corso, quanto per il dibattito che abbiamo sollevato in città. Tanti cittadini si sono avvicinati al nostro comitato, abbiamo ragionato non sul singolo asilo, ma su tante istanze di cui questa comunità ha bisogno. Per noi questa è già una vittoria».
A misura di famiglia
Oltre alla raccolta firme il comitato genitori organizzerà altre manifestazioni, dibattiti e appuntamenti. Per una città a misura di famiglia. «Quando abbiamo iniziato a protestare contro la chiusura dei due nidi c’era una nonna presente – racconta Gloria Ghielmetti, una delle mamme più attive del comitato – che ci ha spiegato che ai suoi tempi il Comune aveva deciso un simile taglio ai nidi, ma che a fronte delle proposte era tornato sui suoi passi. Dunque un lumicino acceso c’è ancora. Ma per noi l’importante è avere messo un seme. Nell’ultimo mese abbiamo costruito un gruppo, ci siamo confrontati, siamo cresciuti. Possiamo insieme far crescere qualcosa, cercare di cambiare questa città guardando al futuro delle giovani famiglie. Chiedendo quell’ascolto e quel dialogo che fino ad ora ci è stato negato».
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