«No alla violenza di genere». Due appuntamenti in città

In difesa delle donne «Siamo molto arrabbiate per quello che è accaduto a Giulia Cecchettin»

«Siamo molto arrabbiate per quello che è accaduto a Giulia Cecchettin, siamo arrabbiate perché è l’ultima di un centinaio di donne uccise solo quest’anno. Per fortuna ci sono anche uomini con la nostra stessa rabbia. Rabbia e sconforto che vogliamo incanalare in modo costruttivo, unica via possibile perché il patriarcato smetta di essere tale». Il modo di incanalare la rabbia saranno due appuntamenti, presentati ieri, dalla Rete “Intrecciat3”, «donne in lotta per l’eliminazione della violenza di genere». Il primo evento sarà alla biblioteca “Paolo Borsellino” alle 18 di domani, con la presenza della sociolinguista Vera Gheno, nell’ambito di un incontro dal titolo “Potere alle parole”.

Secondo appuntamento il 24 novembre, dalle 17 in piazza San Fedele, quando saranno uomini a leggere i nomi delle donne uccise dalla mano maschile.

Lo slogan della rete Intrecciat3 è “Non è mai un raptus”, a sottolineare in modo chiaro il peso delle parole e del linguaggio nell’ambito di una problematica tanto complessa. «Il linguaggio è uno degli elementi principali con cui cambiare la cultura e invertire la tendenza – hanno detto Alessandra Ghirotti, Celeste Grossi, Sara Sostini e Alle Bonicalzi nel presentare gli eventi – I titoli degli articoli dei giornali e dei servizi delle tv, ma anche i testi, devono rispettare le vittime, il linguaggio ci dà la possibilità di maneggiare meglio le nostre idee, è uno strumento potente, quotidiano e democratico e deve essere usato con attenzione. Ci sono tante battaglie da combattere, noi siamo convinte che il linguaggio sia un punto di partenza». Il 25 novembre ((giornata mondiale dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne) non deve essere «un rituale – hanno concluso – ma una lotta di tutti i giorni». Una data importante perché «le donne occupano un maggiore spazio pubblico e hanno più visibilità».

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