No vax identificati
Si studiano i video
del corteo a Como

L’inchiesta Il presidio di sabato non era autorizzato I partecipanti più “caldi” intercettati dagli agenti. Al vaglio della Digos i filmati della manifestazione

Veleggiano verso una denuncia alla magistratura per manifestazione non autorizzata, molti dei partecipanti del presidio (poi diventato corteo) no vax di sabato pomeriggio in città. Ma il termine “manifestazione non autorizzata”, che richiama la violazione del testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, non tragga: perché non è che al presidio di sabato la Questura abbia negato alcunché, il fatto è che nessuno si mai neppure degnato di chiedere - come previsto dalle norme - la possibilità di scendere in piazza per manifestare il sacrosanto diritto ad esprimere un’opinione.

Nessun avviso alla Questura

La verità è che gli organizzatori - a cui la Digos sta cercando di dare un nome e un cognome - hanno rilanciato una sorta di chiamata in piazza via social senza mai neppure preoccuparsi di far pervenire una segnalazione - che certo non sarebbe andata incontro ad alcuna censura - alla Questura cittadina. E non hanno quindi lasciato alcuna alternativa alla polizia se non quella di presentarsi ugualmente per garantire l’ordine pubblico e, nello stesso tempo, raccogliere informazioni sui partecipanti così da valutare se agire penalmente contro di loro.

Di sicuro al termine della manifestazione, che non si è limitata al presidio di piazza Cavour ma che si è trasformata anche in un corteo prima verso piazza Duomo quindi verso piazza Volta (entrambi i tentativi sono stati interrotti da un cordone di forze di polizia), gli inquirenti presenti in piazza hanno fermato numerose persone e hanno proceduto alla loro identificazione. L’attenzione dei poliziotti si è concentrata soprattutto su coloro che in piazza hanno dimostrato di essere animi più “caldi” degli altri, quelli che hanno dato il via - ad esempio - al doppio tentativo di corteo per le vie del centro o, ancora, quelli che di fronte alla barriera di polizia hanno cercato di forzare il blocco (anche se, bisogna dirlo, non ci sono stati momenti di tensione né attimi in cui si è rischiato di trascendere).

La visione dei filmati

Ma oltre ai partecipanti identificati subito dopo il presidio, i poliziotti della Digos di Como stanno cercando di dare un nome e un cognome a molti altri volti immortalati sabato pomeriggio. Tra questi anche volti noti, personaggi appartenenti all’estrema destra (presenti alcuni esponenti di Forza Nuova) ma anche diverse persone legate ad ambienti di fazione totalmente opposta. E poi alcune famiglie con bambini al seguito. Pochissimi i giovanissimi.

In totale di sicuro il numero di persone presenti in piazza sabato ha sorpreso un po’ tutti, forze di polizia comprese. In pochi - o forse nessuno - si aspettavano 600 persone al presidio no vax per protestare contro il green pass. Un aspetto, quello dell’adesione così partecipata, che lascia ipotizzare il fatto che chi ha organizzato l’evento fosse meno “sprovveduto” di quanto si possa pensare e che potesse contare su un passaparola già rodato.

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