Impossibile fissare una risonanza: «Forti dolori e non trovo posto»

Sanità L’esame prescritto per valutare le conseguenze di un incidente d’auto. La testimonianza: «Ho tentato al call center della Regione e gli operatori mi dicono di continuare a chiamare tutti i giorni. Non posso passare le mattinate attaccato alla cornetta»

Dopo un incidente in auto non si sente bene, in ospedale gli prescrivono gli esami, ma trovare un posto per farli è impossibile.

La testimonianza di Fabio Tallarico, 30 anni, è indicativa delle difficoltà in cui versa la nostra sanità, stretta tra le lunghe liste d’attesa e la carenza di personale. Il mese scorso il giovane comasco è stato tamponato da un’auto ed è finito in Pronto soccorso, all’ospedale Sant’Anna. Qui dopo la visita è stato rimandato a casa. Ma con un braccio e una gamba che poco rispondevano agli stimoli e qualche giorno dopo, avendo ancora dolore, si è deciso a tornare in ospedale, questa volta al Valduce. Gli esami di primo livello non hanno dato particolari riscontri quindi gli specialisti gli hanno prescritto una risonanza oltre che una miografia motoria. Controlli da eseguire entro trenta giorni.

«All’interno dello stesso Valduce però mi hanno detto che non hanno disponibilità per questi esami, non entro i termini della ricetta – racconta Tallarico – Così mi ha ripetuto anche lo specialista che ha firmato la prescrizione. Allora sono andato al Sant’Anna, ma la risposta è sempre la stessa. Se ne riparla l’anno prossimo. Ho tentato al call center della Regione e gli operatori mi dicono di continuare a chiamare tutti i giorni. Non posso passare le mattinate attaccato alla cornetta. La mia situazione però si sta aggravando, sento dei dolori. Mi chiedo se abbia senso aspettare mesi».

Inutile domandare al medico di famiglia, inutile provare con il fasciolo sanitario elettronico. Fatto un tentativo ieri mattina con un’altra ricetta sempre per una risonanza, ecco la risposta del portale regionale: «Non abbiamo trovato un appuntamento disponibile, riprova, le aziende mettono a disposizione nuove date ogni giorno».

Questo succede cercando l’esame nella provincia di Como, ma a titolo d’esempio non si trovano appuntamenti anche in quella di Lecco, di Varese o a Milano città. L’assessorato regionale al Welfare spiega che in prima battuta trovare un posto spetta all’ospedale che prescrive l’esame, in tal caso il Valduce, quindi occorre domandare alle Asst. «Il problema sulle risonanze è reale, sono richiestissime – spiega il direttore sanitario del Valduce Riccardo Bertoletti – le nostre due macchine funzionano ininterrottamente dalle otto del mattino alle sette e mezza di sera. L’offerta non è infinita. Ci sono comunque anche altri esami da suggerire dove c’è più posto. Tramite l’ufficio relazioni con il pubblico invito i pazienti a trovare soluzioni».

La fatica nel trovare appuntamenti per determinati esami o visite specialistiche è uno dei talloni d’Achille della sanità che più spesso testimoniano anche i medici di medicina generale.

Per molti pazienti l’unica alternativa è pagare. Ma va ricordato che se il sistema sanitario sul territorio della singola Ats non riesce gratuitamente a rispondere ai bisogni di cura, i cittadini possono chiedere il riconoscimento della stessa prestazione in intramoenia, quindi ricorrendo agli spazi a pagamento, ma senza oneri aggiuntivi a parte il ticket. I centri di prenotazione degli ospedali devono dare una risposta, liberare quindi un appuntamento a pagamento offrendolo gratis.

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