Notte di festa in città: cori, gioia, fumogeni. Tutto bellissimo

Tutto clamorosamente bello. La pacifica invasione di campo, al fischio finale della partita pareggiata con il Cosenza: ma tant’è bastato per alzare al cielo migliaia di lettere A. L’uscita lenta dal Sinigaglia, con fuochi d’artificio, cori, balli, bandiere biancoblu sventolate da ragazzi, bambini, donne, ultras. Il corteo dallo stadio fino a piazza Cavour, sul lungolago chiuso al traffico. Un corteo festoso, pacifico, pieno zeppo di famiglie.

Quindi l’arrivo in piazza, quando ormai l’orologio puntava deciso verso l’una di notte. Una notte di una Como affollata di umanità con la maglietta del Como addosso. Una festa così non si era vista neppure 21 anni fa. Una festa iniziata allo stadio, dove centinaia di persone si sono presentate nonostante non avessero i biglietti sperando di poter entrare.

E non riuscendo, a centinaia sono rimasti all’esterno del Sinigaglia a guardare la partita sui telefonini, ma ugualmente vivere l’emozione dei cori, delle urla dall’interno dello stadio.

Tutto bellissimo. Una lezione di gioia e civiltà. Anzi: gioiA e civiltA’.