Novità del codice della strada: «Ma potrebbero non bastare a creare maggiore sicurezza»

La riforma Sanzioni più severe. Gelpi (Aci): «Bene così, c’era urgenza». Aiello (Polizia locale) e Lavatelli (Acus): «Si lavori anche sulla consapevolezza»

Il Senato ha approvato in via definitiva una riforma del codice della strada che entrerà in vigore entro la fine dell’anno.

Le novità che interessano il codice della strada, che nel 2024 ha compiuto 32 anni, prevedono soprattutto l’inasprimento di pene e sanzioni già esistenti e l’introduzione di altre. Si tratta di modifiche di cui, secondo Enrico Gelpi, presidente di Aci Como, «si sentiva l’urgenza, anche perché vanno nella direzione di evitare comportamenti che causano la maggior parte dei sinistri».

L’alcol alla guida

Si parte con sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza: oltre all’aumento delle multe, è previsto anche il ritiro della patente da 6 a 12 mesi, per chi guida con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, e da uno a due anni per chi è trovato con un tasso alcolemico superiore. «In caso di recidività poi è previsto l’obbligo di installazione sull’auto dell’alcolock, per due o tre anni. È un dispositivo non disinnescabile che permette di rilevare il tasso alcolemico del conducente bloccando il veicolo in caso che il tasso sia maggiore di zero».

Non solo, le novità comportano anche la cancellazione del concetto di “alterazione psico-fisica” quando si sorprende chi guida è sotto l’effetto di stupefacenti: ora chiunque lo fa sta di fatto commettendo un reato. E poi ancora verranno introdotte sanzioni più severe (da 250 a 1.000 euro e fino a 1.400 in caso di recidiva) per chi utilizza il cellulare mentre guida, con sospensione della patente da 7 a 15 giorni, la cosiddetta “sospensione breve”, oppure fino a 3 mesi in caso di reiterazione.

Non mancano pene e sanzioni più severe anche per chi abbandona i propri animali per strada o effettua soste improprie. A questi aspetti si aggiungono poi regole più stringenti per i neopatentati che potranno guidare un’auto con potenza massima di 75 kw/t (il limite finora era fissato a 55 kw/t), ma rispettando la limitazione per tre anni invece di uno. «Sono i giovani a essere principalmente interessati da queste novità - continua Gelpi - ecco perché come Aci li abbiamo coinvolti in un incontro al Driver per parlare di sicurezza stradale».

Un aspetto, quest’ultimo, che è fondamentale anche per Vincenzo Aiello, comandante della Polizia locale di Como, e per Mario Lavatelli, presidente di Acus (Associazione civica utenti della strada) Como. «La sicurezza stradale è un obiettivo comune e da perseguire, ma l’aspetto sanzionatorio disincentiva comportamenti scorretti fino a un certo punto - spiega Aiello - Poi però deve essere accompagnato dalla possibilità di compiere controlli in maniera più semplice ed efficace, di verificare i limiti imposti e soprattutto fare seria formazione. Non si deve confidare sempre e solo nel timore delle sanzioni, lavorando poco sulla crescita della consapevolezza dei rischi di certi comportamenti sulla strada». Non solo, per il comandante sarà importante anche rafforzare il sistema che permetterà l’applicazione dei nuovi limiti: «Bisogna immaginarsi tutta la filiera di applicazione e garantire maggiore presenza degli operatori di Polizia sulla strada, ma anche delle altre istituzioni che saranno coinvolte nell’applicazione di pene e sanzioni, dalla Prefettura alla Procura della Repubblica».

«Ci vuole responsabilità»

Per Lavatelli il focus va poi esteso alle responsabilità dell’ente pubblico nel garantire strade più sicure. «Che non si ottengono solo sanzionando i comportamenti - spiega il presidente di Acus - ma anche intervenendo con opere utili a ridurre la pericolosità di alcuni tratti, come le rotatorie o la segnaletica. Serve poi un forte impegno nell’educazione stradale, che qui a Como Aci sta perseguendo».

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