Nuovi codici sulle ricette, ed è caos per le prenotazioni

Sanità Medici in difficoltà con la compilazione a causa dei nuovi codici. Ma stentano anche gli ospedali, costretti a riclassificare le prestazioni

Caos ricette, con i nuovi codici disagi per pazienti, medici e ambulatori.

In questi primi giorni dell’anno decine di cittadini non riescono a prenotare esami e visite per colpa dell’aggiornamento dei codici delle prestazioni, una misura da tempo attesa decisa a livello nazionale per garantire maggiore omogeneità. Le nuove diciture, con un cambio delle tariffe, stanno però mettendo in crisi i medici di famiglia che sono costretti a controllare lettera per lettera con il rischio spesso di sbagliare, consegnando agli assistiti ricette poi non riconosciute agli sportelli degli ospedali.

Gli stessi ospedali sono in difficoltà perché l’aggiornamento comporta per alcuni servizi una diversa gestione delle agende, per cui molti pazienti si vedono rifiutare la richiesta di fissare controlli ed accertamenti. Anche tanti semplici esami di laboratorio stanno saltando. I centri di prenotazione a loro volta devono censire correttamente tutte le prestazioni, per mettere a regime le modifiche servirà ancora qualche giorno.

Codici non più validi

In linea teorica nulla dovrebbe cambiare con le ricette ancora valide compilate nella seconda metà del 2024, salvo sporadiche segnalazioni contrarie in tal senso. Infatti alcune prestazioni sono state del tutto cancellate, ci sono codici non più validi.

«Siamo nel picco influenzale, questo aggravio di lavoro dovuto ai codici delle ricette ci sta mandando in tilt – spiega Lorenzo Giorato, riferimento scientifico provinciale della Federazione dei medici di medicina generale di Como –. Riceviamo ciascuno in media 300 richieste dagli assistiti da evadere in due giorni, è una mole di domande che non riusciamo a smaltire. Ci sono cambi di diciture minime, ma che bastano a generare errori che creano disagi ai pazienti e agli ambulatori». Era comunque un aggiornamento annunciato nel 2024 che la Regione ha cercato già nei mesi scorsi di portare avanti in maniera progressiva. Infatti parecchi problemi con le ricette a Como sono già state segnalati dai pazienti tra ottobre e dicembre.

Controllare la ricetta

Il suggerimento di Asst Lariana è di controllare subito la ricetta nello studio medico e di fare attenzione anche alle eventuali esenzioni. «Alcuni codici sono cessati, non si possono più prescrivere, gli ospedali devono riclassificare tutto – dice Mauro Turconi, segretario generale dell’ospedale Valduce – Viste le tante modifiche alcuni medici prescrittori in buona fede possono sbagliare a compilare. Ci vorranno alcuni giorni se non qualche settimana per assestare il nuovo tariffario».

L’aggiornamento ha comportato anche l’adeguamento delle tariffe a livello nazionale, sebbene le Regioni possano poi con loro fondi integrare. Alcune prestazioni, per esempio la colonscopia, vengono retribuite poco di più, mentre altri approfondimenti, per esempio diversi esami di laboratorio, hanno subito un taglio. Questo, così temono le categorie dei medici, potrebbe portare le strutture private a far di conto erogando solo ciò che più è remunerativo.

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