Nuovi prof a scuola
Ma restano centinaia
di cattedre scoperte

Le assunzioni annunciate dal ministro non copriranno il fabbisogno dei nostri istituti. I presidi: «Senza informazioni difficile organizzarsi»

«Con questi numeri, la ripresa a settembre sarà dura». All’indomani dell’ordinanza firmata dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per fornire alle scuole insegnanti e personale ata in più, i conti non tornano.

Poco personale

Già, perché come denunciato dai sindacati, in Lombardia arriverà molto meno personale di quanto sarebbe necessario. Di conseguenza, anche nella nostra provincia i numeri saranno inferiori al fabbisogno, complicando il ritorno alle lezioni in presenza. Prendiamo la materna e le elementari: servirebbe il 40% in più dell’organico per far fronte alle nuove esigenze, quindi mille docenti su tutti i plessi della provincia, ma con le nuove immissioni ne arriveranno verosimilmente meno di un terzo. Questo perché, in totale, in tutta la Regione, ne potranno essere assunti al massimo 3703.

Inoltre nessuno ha informazioni su quando potrebbero arrivare. «Ovviamente non sappiamo ancora nulla – spiega Daniela De Fazio, preside dell’istituto comprensivo Como Rebbio - Come sempre, ci avviseranno all’ultimo minuto. Non abbiamo un problema di spazi, però stiamo ragionando sul tempo scuola da adottare, se prevedere le lezioni di cinquanta o sessanta minuti. Se qualcuno ci dicesse quanti docenti in più potremmo avere, sarebbe più facile organizzarci in maniera più puntuale. Invece, non è arrivata nessuna comunicazione». Un’altra questione riguarda le supplenze: non è più pensabile per gli insegnanti, come magari accadeva negli anni passati, presentarsi a lezione con la febbre o con problemi respiratori come tosse o raffreddore. Quindi, come coprire le assenze? Per questo, da parte degli istituti arriva la richiesta di conoscere il contingente. «Per ora non abbiamo saputo niente – aggiunge la dirigente dell’istituto comprensivo Como Centro Valentina Grohovaz – conosciamo l’organico comunicatoci a maggio, ma nulla più. Sarebbe utile avere informazioni almeno entro la fine del mese, così da cominciare a pianificare qualcosa».

Per Rosaria Maietta, segretaria provinciale Flc Cgil Como, «bisognerà capire quali sono stati i criteri di attribuzione dell’organico aggiuntivo. Su Como ci aspettiamo numeri non sufficienti. Ripartire in sicurezza rischia d’essere solo un proclama».

Tanti ritardi

Peraltro, la norma prevede anche il licenziamento del docente qualora, causa Covid, le lezioni venissero sospese. Un punto contestatissimo da parte dei sindacati. «L’organico non basterà – aggiunge Gerardo Salvo, segretario provinciale della Uil Scuola – sarà redistribuito in base alle richieste arrivate dai dirigente del territorio, ma siamo ad agosto e ancora non si sa nulla. Come si affronterà il problema degli spazi e delle refezioni se non si ha contezza del personale?».

Per Albino Gentile, segretario della Cisl scuola dei Laghi, «i numeri devono essere distribuiti secondo le necessità delle singole regioni, altrimenti non si risolverà la questione. Su Como ci saranno di sicuro problemi per l’organico. Anche se avessimo concluso entro fine mese, saremmo già in ritardo».n 
A. Qua.

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