Cronaca / Como città
Domenica 14 Luglio 2024
Ospedale, lo scandalo delle case vuote
Il caso Da via Pannilani a Camerlata passando dalle vie della città murata, decine di appartamenti inutilizzati - Sono tutti di proprietà di Asst Lariana, che fatica a trovare alloggi disponibili per gli infermieri (che se ne vanno)
La coppia di anziani vicini ai novant’anni, lei con problemi di salute, sfrattata l’anno scorso dall’Asst Lariana ha poi trovato grazie ad un’impresa edificatrice un appartamento, sempre nei dintorni di via Pannilani. La loro vecchia casa, nella quale vivevano da decenni in qualità di ex dipendenti dell’azienda ospedaliera, non è però stata ristrutturata o ceduta. E questo è solo un piccolo esempio del grande patrimonio immobiliare nelle mani dell’Asst Lariana, di fatto bloccato e minato dal progressivo degrado.
Nella storica corte della Ca’ Merlata gli inquilini ex dipendenti sono ogni anno sempre meno, mura e infissi in compenso hanno problemi sempre peggiori, buona parte delle ali della corte è ormai diroccata e chiusa. Ci sono appartamenti vuoti anche in via Canturina, un altro con una splendida vista lago in via Per Cernobbio. In via Vittorio Emanuele Palazzo Negretti perde pezzi dai cornicioni. E dire che si tratta di soluzioni abitative ambite, in piena città murata, in un momento economicamente vantaggioso per il mercato dell’abitare.
Sono decine le case proprietà dei pubblici ospedali non utilizzate nel capoluogo, altrettante in provincia. Non occorre rimarcare come tanti professionisti del ceto medio in questo periodo faticano a trovare casa, con gli affitti alle stelle, è un tema che interessa molto ad esempio gli infermieri e i sanitari che arrivano da fuori.
Sono pochi i beni utilizzati, un palazzo centrale e di pregio come quello di via Cadorna è deserto da anni salvo che per il pian terreno, dove tramite cooperativa vengono accolti minori stranieri non accompagnati per conto della Prefettura. In teoria ai piani alti dovrebbe essere presente Arpa, ma è tutto chiuso. Scorrendo l’elenco dei beni dell’Asst Lariana ha avuto migliore fortuna la Villa Del Grumello, oppure l’asilo in via Italia Libera.
Al netto dei luoghi dove vengono offerti i servizi sanitari, un patrimonio quindi indisponibile, tutte le altre case e palazzine potrebbero essere ristrutturate o vendute. Poco prima della pandemia l’Asst Lariana aveva chiesto al Demanio una nuova valutazione degli immobili essendo la precedente troppo datata. Poi il virus ha rallentato tutte le operazioni, finché tre anni fa la Regione Lombardia ha deciso di gestire direttamente tutti i beni in capo agli enti sanitari di riferimento. Doveva costituire un fondo, una società esterna capace in maniera più efficiente di alienare o sfruttare gli immobili non utilizzati, ma ancora si attendono dei passi avanti.
Passi che bisognerebbe fare anche in via Napoleona, l’ultima asta andata deserta per vendere i vecchi edifici attorno al monoblocco risale al 2017. Nel frattempo l’Asst Lariana sta portando avanti la costruzione dell’ospedale di comunità, in cima alla cittadella, come pure tra mille ritardi anche la ristrutturazione del centro unico per gli appuntamenti e del punto prelievi, chiusi dal luglio del 2022, oltre alla guardia medica. Ma sono tanti gli edifici vuoti sempre più decadenti, basti pensare a ciò che resta all’interno del San Martino.
Tornando al vecchio ospedale si allontana l’ipotesi dell’arrivo dell’Ats Insubria grazie alla ricostruzione dell’ex collegio degli infermieri dal lato di via Colonna, l’agenzia per la tutela della salute punta a restare in via Pessina. Anche il GB Grassi, ceduto dieci anni fa alla Cassa depositi e prestiti, è rimasto lo scheletro di allora.
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