Ospedali e Rsa, si cambia: servono spazi

Sanità Oltre agli alloggi per gli infermieri in Napoleona, anche nuovi parcheggi e un nuovo Pronto soccorso - Il problema non riguarda solo il Sant’Anna: ecco l’elenco di tutti gli interventi, dal Valduce alla Ca’ d’Industria

In via Napoleona l’Asst Lariana vorrebbe costruire dei mini alloggi per gli infermieri neo assunti. Dare un’abitazione a prezzi sostenibili ai sanitari da mettere sotto contratto nella nostra città è considerata un’esigenza stringente. Ma l’elenco dei progetti considerati prioritari per la sanità locale è lungo.

Intanto i nostri ospedali hanno un problema legato agli spazi, ormai insufficienti e inadatti a rispondere ai crescenti bisogni di cura di una popolazione sempre più anziana. Non a caso il Sant’Anna da tempo ha approvato l’allargamento del Pronto soccorso, un investimento da un milione e mezzo di euro prossimo alla partenza. Questa settimana verrà smontato il pallone esterno posizionato a metà del 2020 per l’accesso dei pazienti Covid. Poi, pur mancando ancora una data certa, dal 2025 nel reparto di emergenza urgenza partiranno per almeno 365 giorni i cantieri più volte rinviati. I vertici dell’Asst Lariana vorrebbero perfino ridiscutere i termini dell’accordo di programma con la Regione e l’allora costruttore per ingrandire i reparti. Di sicuro pare più fattibile realizzare un nuovo parcheggio a servizio di pazienti e dipendenti, servono circa 200 posti. Un nuovo silo o degli stalli a raso sono necessari perché l’utenza del Sant’Anna cresce, come le richieste da parte dei cittadini.

Al Sant’Anna la prossima primavera dovrebbe venire trasferita da Varese la prima scuola di specializzazione universitaria, quella di Ortopedia, con l’arrivo dei giovani medici che stanno aprendo nuovi ambulatori. Entro fine anno la Psichiatria, chiusa per un anno quella di Cantù e per sempre quella di Menaggio, passerà da 19 a 27 letti. Detto che il territorio Comasco è molto sotto agli standard per numero di posti letto ospedalieri e così pure per le cure lievi. Dunque anche la Terapia intensiva neonatale si appresta ad aumentare la sua dotazione, da 15 a 20 letti, i lavori sono terminati, si attendono le autorizzazioni.

A proposito di cure meno urgenti per i cronici in via Napoleona sono quasi finiti i lavori per riqualificare l’ultima palazzina verso via Teresa Rimoldi per attrezzare venti posti letto del nuovo ospedale di comunità. Dalla prima metà del 2025 geriatria e medici di famiglia tramite questo ospedale dedicato ai più anziani sono pronti a collaborare. A proposito di anziani la Ca’ d’Industria davanti a Le Camelie entro un anno deve realizzare 18 alloggi per non autosufficienti, mentre in via Sirtori si attende la costruzione di una Rsa da 60 posti.

Tornando all’ex Sant’Anna in via Napoleona la riapertura del Cup chiuso ormai due estati fa dovrebbe concretizzarsi tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Lo stabile era fatiscente, come purtroppo molti di quelli ancora in piedi nella vecchia cittadella della salute. Ai piedi di questa cittadella, la cui vendita non ha mai avuto seguito, resta il padiglione GB Grassi che la Cassa depositi e prestiti intende sistemare e poi mettere sul libero mercato, non solo per scopi sanitari.

Sempre in città, spostandoci in centro, anche il Valduce ha un grosso progetto ormai prossimo ai cantieri. Dopo la fase di progettazione, dopo un lungo stallo per decidere dell’investimento, la Congregazione ha confermato la volontà di costruire un nuovo Pronto soccorso, per un ordine di spesa che supera i dieci milioni. Un edificio nuovo spostato verso via Ferrari, dotato dell’accesso per i mezzi da via Dante, con al primo piano un centro per la diagnostica. Siamo alla manifestazione d’interesse, la speranza è che aziende e ditte facciano proposte congrue, per un intervento che non durerà meno di un anno e mezzo. Del resto l’attuale reparto è ormai desueto. In più il Valduce sta cercando di costruire un nuovo servizio di urologia, dopo avere rimesso a nuovo buona parte dei piani rialzati e delle sale chirurgiche.

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