Cronaca / Como città
Mercoledì 08 Gennaio 2025
Paratie, 17 anni di lavori. E non è finita qui
Lungolago L’8 gennaio 2008 aveva inizio un’odissea: l’opera doveva essere consegnata in poco più di mille giorni. E non esiste ancora una data certa di termine cantiere
Di paratie si iniziò a parlare ormai 35 anni fa, dopo l’alluvione in Valtellina del 1987 e l’omonima legge del 1990 nella quale erano stati inseriti fondi da destinare all’«esecuzione di opere di protezione, con riguardo specifico alla città di Como». E da quando è iniziato il cantiere per la maxi opera, di anni ne sono passati 17. Le prime transenne e palizzate vennero montate l’8 gennaio del 2008 e quella è la data in cui, per i comaschi, è iniziata l’odissea dei lavori ormai in dirittura d’arrivo. Entro tre anni, o 1.085 giorni, si sarebbe dovuto avere un lungolago nuovo e le barriere (automatiche) antiesondazione. Come poi sono andate le cose tra ritardi, imprevisti, inchieste, progetti da modificare, appalti da rifare oltre al Comune “esautorato” dalla Regione con successivo riavvio del cantiere nel 2020, è storia nota.
Ritardi su ritardi
Il 2025 dovrebbe (e, questa volta, si spera sia solo un condizionale dettato dalla prudenza) essere quello in cui verrà scritta la parola fine. Con un ritardo di 14 anni. Già un anno fa si pensava di arrivare a chiudere tutto per l’estate, ma problemi con le forniture di materiale oltre che con gli allacciamenti elettrici (che permangono) avevano fatto slittare i tempi.
In ogni caso da oggi e fino al prossimo 17 gennaio è prevista – come da ordinanza emessa ieri da Palazzo Cernezzi – la chiusura al transito veicolare per tre ore al giorno (in base all’avanzamento del cantiere) del lungolago tra piazza Cavour e via Cavallotti. Si tratta, in particolare, della corsia di marcia adiacente al marciapiede a lago. Negli stessi momenti sarà chiuso anche il marciapiede tra piazza Cavour e via Cavallotti. E a fine mese dovrebbero partire anche gli interventi in capo al Comune, in primis la pista ciclabile tra la piazza e i giardini, sotto i filari di tigli. Sarà realizzata identica a quella tra Sant’Agostino e piazza Cavour a cui seguirà, in primavera, la piantumazione di fiori e piante nelle maxi fioriere.
Tornando alle opere di competenza della Regione rimangono da completare gli spazi di fianco alla nuova sala d’attesa della Navigazione e gli allacciamenti elettrici ed idraulici, indispensabili per il funzionamento delle vasche di raccolta dell’acqua.
«Pensare che il 2025 sarà l’anno in cui si chiuderà una vicenda che ha occupato 17 anni – commenta l’assessore regionale alla Ricerca e Università, il comasco Alessandro Fermi - è qualcosa che riempie di orgoglio in quanto, non va dimenticato, come Regione Lombardia decidemmo di assumerci l’onere di portare avanti un cantiere complicatissimo. Posso dire che ormai mancano le ultime cose e, quella più importante è l’attivazione della parte idraulica che consentirà di sopperire alle criticità che si verificano in caso di forti temporali».
Il nodo parapetti
Poi aggiunge: «Già durante queste vacanze di Natale poter percorrere a piedi tutta la passeggiata (sono infatti state rimosse le transenne che separavano la piazza dall’ultimo tratto, così come sono stati aperti i due bastioni laterali alla sagoma del porto, ndr) è qualcosa di emozionante. Un pezzo bellissimo di città che torna a disposizione di tutti». Punto di domanda, almeno fino a quando non verrà ottenuto il via libera della Soprintendenza, è quello dei parapetti che dovranno sostituire quelli storici con i timoni: l’Ente di tutela ha infatti richiesto il posizionamento sul lungolago di un prototipo di alcuni metri per poter dare l’ok solo dopo aver visto l’effetto reale della posa in opera.
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