Paratie, assoluzioni su (quasi) tutto. Gli avvocati: onore restituito

I commenti Non solo l’ex sindaco: dall’ingegner Ferro all’imprenditore Foti: «Un bene che i giudici si siano espressi anche sui reati dichiarati prescritti»

Il “record” di Antonio Ferro: «Ricordiamo che il processo “paratie” nei confronti dell’ingegner Ferro lo vedeva imputato per ben 11 capi di imputazione - commentano i suoi difensori, gli avvocati Giuseppe Sassi e Walter Gatti -. Dopo ben dieci assoluzioni (nove in primo grado ed una in appello) in Cassazione vi è stata piena assoluzione per l’ultimo capo di cui era stata solo dichiarata la prescrizione. È pertanto caduto anche l’ultimo pezzo di un assurdo castello accusatorio. Siamo ovviamente felici per l’esito».

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In un clima di discretissima euforia contaminata da una certa, malcelata amarezza (per gli anni buttati, per i soldi spesi, per il tempo “rubato” alla città e in fondo anche per la sofferenza condivisa con le famiglie), il folto parterre di avvocati difensori del “processo paratie” si è sottoposto ieri al rito delle dichiarazioni di prammatica in nome e per conto di (ex) imputati poco propensi a farlo.

Dopo Sassi e Gatti, per Mario Lucini (che ha gentilmente declinato l’invito a rilasciare dichiarazioni di sorta) è toccato all’avvocato Andrea Panzeri: «È raro - ha osservato Panzeri - che la Cassazione intervenga su una sentenza di proscioglimento per intervenuta prescrizione. In questo caso lo ha fatto, e se lo ha fatto significa che ha ritenuto il reato insussistente. Aspetteremo le motivazioni ma mi piace anche sottolineare il fatto che la Corte abbia rigettato il ricorso contro l’assoluzione per i due capi di imputazione relativi alle interlocuzioni con Anac e alla variante; ecco, il riconoscimento del buon lavoro svolto dai giudici d’Appello rappresenta un altro punto a nostro favore».

Di “onorabilità restituita” ha parlato invece Nicolò Pelanda, avvocato del Foro di Milano, che con il collega comasco Angelo Giuliano condivideva la difesa di Antonella Petrocelli, oggi impegnata in amministrazione provinciale: «L’assoluzione piena, perché il fatto non sussiste, pronunciata ieri dalla Cassazione nei confronti dell’allora segretario comunale di Como, Antonella Petrocelli - scrive Pelanda in una nota -, conferma come la stessa abbia sempre operato nel rispetto delle regole e avendo come unico obiettivo il perseguimento della legalità e la tutela dell’interesse della comunità comasca. Finalmente è stata fatta giustizia, restituendo, dopo tanti anni, ad Antonella Petrocelli l’onorabilità che merita».

Nessun commento, infine, dall’avvocato Simone Gatto, che difendeva Giovanni Foti.

Ora, come sempre, bisognerà aspettare il deposito delle motivazioni, dopodiché un’ultimissima tranche del processo, quella relativa al solo caso della presunta corruzione di via Salita Peltrera, tornerà a Milano per essere nuovamente discusso in corte d’appello.

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