Passaggi a livello, la farsa continua
Dopo un anno restano le attese record

Trenord: in seguito all’aumento dei tempi di chiusura delle sbarre sono intervenuti piccoli ritocchi. Le ferrovie: «Siamo intervenuti», ma nessuno se n’è accorto. Allarme per il traffico e lo smog

Passaggi a livello, dopo un anno non è cambiato niente.

I cittadini comaschi continuano a segnalare esasperati le infinite attese davanti alle sbarre dei binari che tagliano in due la città. Soprattutto a Como Borghi dove pedoni e auto aspettano anche quindici, talvolta venti minuti il transito dei treni. Ma la situazione è insostenibile anche a Como lago, tanto più che alle spalle del Duomo capita spesso - denunciano i comaschi - che le sbarre vengano abbassate e sollevate senza che sia passato alcun convoglio.

Dalla fine di settembre dell’anno scorso l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha disposto dei nuovi tempi per la regolamentazione dei passaggi a livello, il che ha di fatto comportato un raddoppio dell’attesa media. Sul caso era intervenuta tutta la politica, locale e nazionale, promettendo tavoli tecnici e interrogazioni parlamentari che però non hanno avuto alcun seguito concreto.

I cittadini, fermi davanti ai binari, lamentano ancora gli stessi problemi, se non peggio. E non è solo questione di tempo perso, ma anche di inquinamento atmosferico e acustico nei quartieri residenziali oltre alle ovvie ripercussioni su una viabilità già critica.

Proteste in consiglio comunale

Di recente anche gli esponenti in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, all’interno della maggioranza che guida Palazzo Cernezzi, hanno nuovamente sottolineato il disagio rivolgendosi al sindaco Mario Landriscina e all’assessore ai lavori pubblici e alla mobilità Pierangelo Gervasoni. A riguardo l’amministrazione comunale, interpellate le Ferrovie Nord attraverso la Regione, ha fatto sapere che un minimo segnale è già stato dato. Sì, ma così minimo che nessuno se n’è accorto.

Le stesse ferrovie, infatti, spiegano che «per garantire minori tempi di chiusura dei passaggi a livello è stata introdotta una modifica alla procedura di partenza dei treni da Como Lago». In sostanza durante il percorso d’uscita dalla stazione dei treni è previsto l’invio di una serie di comandi e segnali nei due minuti precedenti alla partenza. «Ora le sbarre vengono chiuse più a ridosso della partenza del treno guadagnando alcuni secondi – spiega sempre Ferrovie Nord - grazie alla presenza di personale ferroviario che predispone la procedura d’uscita dei convogli manualmente e non più automaticamente, solo quando i treni sono effettivamente pronti alla partenza, riducendo così al minimo i tempi di chiusura dei passaggi a livello». Stiamo però parlando di circa dieci secondi, accortezza in funzione già da ottobre del 2020 e della quale evidentemente nessuno si è accorto.

Assenza di risposte

«Colpisce l’assenza di risposte – commenta Mario Lavatelli, presidente di Acus Como, l’associazione civica utenti della strada – oltre ai tanti minuti fermi in attesa gli enti pubblici devono tenere conto degli ingorghi che si creano sulle strade già in crisi, dello smog e del rumore. Bisogna capire davvero se la modifica introdotta lo scorso anno ha una reale giustificazione». L’agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, contattata anche ieri, non sembra aprire possibili spiragli.
S.Bac.

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