Cronaca / Como città
Sabato 18 Gennaio 2025
Pensioni svizzere, lettera dell’Inps: comaschi preoccupati al Caf
Redditi Agli sportelli tanti anziani che in passato hanno lavorato in Ticino. Il patronato: «Non c’è nulla da temere, se serve aiuto potete chiedere a noi»
L’Inps effettua controlli sui redditi da pensione che beneficiano anche di un - magari piccolo - assegno dalla Svizzera: e gli anziani comaschi sono preoccupati.
In questi giorni decine di comaschi che hanno lavorato anche per poco tempo in Svizzera stanno bussando alle porte dei patronati perché hanno ricevuto delle lettere dall’Inps che chiedono approfondimenti sulle “mini pensioni” che arrivano da oltreconfine. I Caaf, per esempio alle Acli, stanno fissando molti appuntamenti per rispondere alle domande di persone preoccupate di incappare in multe o tagli ai mensili.
Campagna solleciti
«No, non c’è da preoccuparsi, è la campagna solleciti – spiega la presidente Marina Consonno – Viene inviata ai pensionati con prestazioni collegate e integrazioni, maggiorazioni sociali e importi aggiuntivi. E per le pensioni erogate da istituzioni estere. Per consentire gli opportuni controlli, l’Istituto richiede ai pensionati di comunicare entro il 28 febbraio 2025 i redditi relativi all’anno 2022, compreso l’importo delle pensioni estere. La pensione svizzera è un caso particolare in quanto essendo tassata alla fonte non si deve indicare nel modello 730 o nel modello redditi, pertanto l’Inps non recupera automaticamente il dato».
Si tratta di somme quasi sempre ridotte, 500-900 euro l’anno. La Svizzera infatti riconosce anche contributi piccoli per pochi anni di impiego. E sono tanti i pensionati che in gioventù hanno passato la frontiera per lavorare, anche fosse soltanto per qualche anno. Questi assegni che arrivano a fine mese da sempre spesso non sono rientrati nelle vecchie dichiarazioni. È bene quindi controllare e rivolgersi ai Caaf, perché anche se questi assegni non comportano balzi o nuove tassazioni sono lo stesso da dichiarare.
«Ci può essere un po’ di preoccupazione e una successiva richiesta di informazioni – dice ancora Consonno - nei vari recapiti in provincia può certamente esserci un accumulo, più gente dopo la chiusura delle feste».
Tra Natale a Capodanno
«Proprio ieri alle Acli c’era tanta gente che domandava informazioni – racconta Vanna Schiera, pensionata comasca e colonna storica del Palio del Baradello – A molti di noi sono arrivate tra Natale e Capodanno queste comunicazioni dall’Inps, controlli che in passato non avevamo ricevuto. Per questo qualche dubbio è venuto a tanti, sia mai di prendere una multa o di veder diminuire la pensione. Quasi tutti qui nei quartieri a ridosso con la frontiera in passato hanno lavorato in Svizzera da frontalieri, anche per periodi limitati di tempo».
La scadenza è il 28 febbraio, si trovano tutti gli estremi sul sito dell’Inps. «È inutile preoccuparsi – suggerisce Marinella Magnoni, segretaria dei pensionati della Cgil di Como – Piuttosto, chi non fosse pratico di informatica è meglio che venga in patronato, prendendo un appuntamento, per verificare bene tutta la situazione: così si può stare tranquilli e scongiurare qualsiasi errore».
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