Pensioni, una su tre non arriva a mille euro: «I nostri anziani rinunciano a curarsi»

Costo della vita Como terza in regione per il maggior numero di retribuzioni di vecchiaia basse. I sindacati: «E andrà sempre peggio»

Quasi cinquantamila pensionati comaschi vivono con meno di mille euro al mese di pensione. Una miseria che, per molti di loro, si trasforma nella rinuncia di fatto a curarsi. A lanciare l’allarme è il sindacato pensionati della Cgil, che la scorsa settimana ha partecipato a Milano a una manifestazione di protesta contro la manovra finanziaria del Governo, con l’annuncio di aumento delle pensioni minime di appena tre euro al mese.

Le difficoltà

«I pensionati comaschi in difficoltà sono tantissimi - dice Marinella Magnoni, segretaria provinciale della Spi Cgil - Molti, quando vengono in sede, ci rappresentano la fatica a far quadrare i conti. E queste difficoltà si ripercuotono anche e soprattutto sulle questioni sanitarie. Purtroppo sappiamo la situazione delle liste di attesa, quindi molti pensionati rinunciano a curarsi perché non possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata».

Un grido d’allarme condiviso anche da Massimo Patrignani, presidente di Auser: «Noi vediamo un aumento molto forte, quasi esponenziale, dei bisogni relativi alla salute - conferma - Da noi arrivano per un aiuto per essere accompagnati nelle strutture sanitarie e ci capita sempre più spesso di organizzare trasporti fuori zona, e questo è sicuramente legato alla situazione delle liste d’attesa».

Previsioni fosche

La provincia comasca è la terza in Lombardia con la maggiore incidenza di pensionati che percepiscono meno di mille euro mensili. Una percentuale che sfiora il 35% e che risulta decisamente superiore alla media regionale.

Ma perché qui, dopo Sondrio e Mantova, registriamo pensioni così basse? «Difficile dirlo con certezza - commenta Marinella Magnoni - Di sicuro ciò che possiamo prevedere è che siccome su questo territorio molti sono impiegati nel commercio e nel turismo, e lì gli stipendi non sono certo alti, in futuro questo dato rischia di essere confermato se non addirittura di peggiorare. Purtroppo con il sistema contributivo puro e con dei pezzi di vita lavorativa precaria diventa particolarmente difficile avere pensioni alte».

Ma le difficoltà finiscono per investire anche quei pensionati che possono godere di contribuzioni di vecchiaia più generose: «Il problema verso delle pensioni basse fa riferimento alla mancata rivalutazione delle stesse. Anche chi viene ritenuto fortunato perché ha avuto una decente carriera retributiva si è impoverito» prosegue ancora la sindacalista dello Spi. «E la manovra Finanziaria non aiuta in questo, anzi: ancora abbiamo assistito a una rivalutazione incompleta che nel corso degli anni ha portato a impoverimento generale della popolazione».

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