Per i parapetti del lungolago serve il “test”: «Ne posiamo otto metri per vedere l’effetto reale»

Como La Soprintendenza: la gara e l’appalto solo dopo l’ok al campione delle nuova barriere . I lavori finiranno in primavera con la pista ciclabile

Nessun via libera in base solo a un progetto su carta, ma per i parapetti del lungolago la Soprintendenza ha chiesto la realizzazione di un prototipo lungo alcuni metri che dovrà essere effettivamente collocato sulla passeggiata in modo tale che l’Ente di tutela del paesaggio possa, prima di decidere, vedere l’effetto reale.

Bocciato un primo progetto

Questo significa che al momento non si possono prevedere i tempi di completamento dell’opera delle paratie (al netto dei parapetti si parla di qualche mese di ritardo rispetto al previsto a causa di una serie di problemi legati ad autorizzazioni Enel, meteo e difficoltà per il reperimento di alcuni materiali) comprensiva delle protezione in quanto dovrà prima essere individuata un’azienda per la realizzazione del campione e, solo dopo l’ok della Soprintendenza si potrà avviare la gara d’appalto per la fornitura integrale delle protezioni in grado di coprire tutta la passeggiata tra Sant’Agostino e piazza Cavour e, ancora, tra piazza Cavour e i giardini a lago. La parola fine su un cantiere iniziato nel gennaio del 2008 e che, quando sarà concluso, avrà visto il passare di ben 17 interi calendari, si avrà infatti solo quando verranno collocati i nuovi parapetti. Impossibile, infatti, per ragioni di quantità ma anche di sicurezza utilizzare quelli storici con i timoni, La Regione aveva predisposto tre progetti che ormai da diverso tempo erano stati sottoposti al Comune e, soprattutto, alla Soprintendenza.

Esattamente un anno fa, nel dicembre del 2023, era emerso che era stato bocciato dalla Soprintendenza il progetto della Regione che, a quel punto, aveva apportato delle modifiche e ne aveva sottoposti altri. Ora la decisione di Milano di vincolare qualunque via libera dopo aver visto il posizionamento di un campione.

«Valutare tutti gli aspetti»

Lo conferma l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori dicendo: «La questione dei parapetti è stata molto discussa e tribolata, abbiamo trovato una progettualità che ha trovato condivisione nella Soprintendenza che, qualche settimana fa, ci ha anche formalizzato la necessità di avere su quel progetto una campionatura, quindi avere un tratto di parapetti di 7 o 8 metri costruito fisicamente in modo che la Soprintendenza possa valutarne tutti gli aspetti in modo fattivo, compresa la colorazione. Ci siamo attivati e la direzione lavori sta portando avanti non solo il progetto, ma anche la campionatura che ci è stata richiesta».

Sertori invita comunque a guardare il bicchiere mezzo pieno: «Dopo decenni il cantiere volge al termine, lo vedono anche i comaschi, ma ci vuole ancora un po’ di pazienza, perché in quest’ultima fase ci sono state non poche difficoltà. Quello che sembrava un cantiere infinito restituirà una passeggiata tra le più belle al mondo».

Il sindaco Alessandro Rapinese ha definito «corretta» la scelta della Soprintendenza di visionare l’effetto reale dell’opera di protezione, tenendo conto che andrà a modificare in modo irreversibile la passeggiata a lago. E in più occasioni, anche nelle scorse settimane, aveva evidenziato come qualche mese di ritardo non significhi nulla sottolineando come il cantiere sia ormai alle battute finali. La riapertura (al netto dei parapetti) sarà probabilmente per l’inizio della primavera poiché, oltre alla conclusione della parte regionale dovrà poi intervenire il Comune per la realizzazione della pista ciclabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA