La Corte dei conti sul super dirigente del Comune di Como: irregolare, doveva restare a Cantù

Il caso Luca Noseda si era spostato a Como, ma l’altra amministrazione non aveva dato l’ok. Contestazione formale. E ora il rischio è che lasci Palazzo Cernezzi, dove segue temi cruciali

Como e Cantù litigano (ancora) sul super dirigente. La contesa, risalente ormai a più di un anno fa, tra i due Comuni per il dirigente del settore Opere pubbliche Luca Noseda ora è arrivata a un punto di svolta.

A segnarlo, un intervento sulla questione della Corte dei Conti che, invitata ad approfondire le modalità del passaggio del dirigente da Piazza Parini a Palazzo Cernezzi, dove Noseda è arrivato a marzo del 2023, e che già nell’autunno di un anno fa aveva causato dissapori tra le due amministrazioni, ha rilevato delle irregolarità.

Dissapori tra i due capoluoghi

La ragione è legata al fatto che, all’epoca del trasferimento, il Comune di Cantù, guidato dal sindaco leghista Alice Galbiati, si era detto contrario. Stando ai contratti pubblici, i funzionari con un’anzianità inferiore ai tre anni, quale era Noseda per Piazza Parini nel marzo 2023, non sono legittimati a un trasferimento immediato, salvo specifico accordo tra le due amministrazioni. Accordo che, però, non c’è mai stato. Anche perché tra i progetti su cui stava lavorando il dirigente quando era alle dipendenze del Comune di Cantù c’era anche la partita dell’Arena. Situazione che aveva reso ancora più amara la decisione del dirigente per la giunta canturina.

Che la situazione legata alla posizione di Noseda a Palazzo Cernezzi fosse in bilico era oggetto di indiscrezioni, all’interno di entrambe le amministrazioni, ormai da qualche tempo, ma l’ufficialità data dall’intervento della Corte dei Conti risale alle ultime ore. Un primo sassolino nello stagno politico è stato lanciato dal consigliere comasco di Fratelli d’Italia, Antonio Tufano. Durante la seduta del consiglio comunale di lunedì sera, Tufano è intervenuto con una preliminare relativa proprio al ruolo di Noseda: «Vengo a conoscenza di una situazione di stallo determinata dalle presunte irregolarità nel passaggio da Cantù a Como dell’architetto Noseda che potrebbe lasciare il Comune privo del dirigente di settore, quindi principale referente del progetto per il nuovo stadio Sinigaglia. Tutto ciò potrebbe rallentare e compromettere l’iter di realizzazione del progetto». Tufano ha quindi chiesto al sindaco Alessandro Rapinese se la società del Como 1907 sia stata già messa a conoscenza della situazione.

Il sindaco ha risposto sottolineando la natura personale della questione: «Detto questo, mi state dicendo che devo informare il Como 1907 se Chiarion o Beltrame (altri due dirigenti comunali, ndr) hanno il mal di pancia?».

Accordo mancato

Null’altro è stato specificato sulla validità degli atti firmati dal dirigente. Nel frattempo, però, sembra che il Comune di Como abbia tentato di risolvere la contesa con una richiesta di accordo per sanare la situazione contingente, cui però l’amministrazione canturina, che ha continuato a seguire da vicino la vicenda, ha risposto negativamente.

Ora, quindi, resta da capire come si deciderà di intervenire all’interno di Palazzo Cernezzi a fronte di un’irregolarità ormai conclamata, e quali potrebbero essere le conseguenze. Da quello che trapela, c’è molta preoccupazione.

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