Piante pericolanti, sì alla linea dura: «Potare o pagare»

Sicurezza Al via un censimento degli alberi a rischio. Rapinese: «La priorità è quella di scongiurare tragedie. I privati ricordino che rischiano ripercussioni penali»

Una vasta operazione di controllo e manutenzione degli alberi di grosso fusto che non garantiscono la sicurezza e, contemporaneamente, una massiccia operazione di verifica delle piante private sporgenti su suolo pubblico in modo da inviare avvertimenti ai proprietari e, in caso di inadempimento, passare alle sanzioni.

«Quello che ci interessa – commenta il sindaco Alessandro Rapinese - è evitare tragedie. Come Comune abbiamo effettuato un monitoraggio e utilizzeremo i fondi residui per il verde per la messa in sicurezza. Se nel budget devo scegliere se far rimuovere un tronco a terra o far abbattere una pianta pericolante, ovviamente la priorità va all’abbattimento della fonte di pericolo. La priorità non è l’estetica, ma la sicurezza e purtroppo negli anni passati non sono stati fatti interventi». Inoltre nel mirino finiscono anche i privati: «Ci muoveremo nel modo più duro possibile e i privati devono ricordare che, in caso di caduta rami o alberi sulla strada, ne rispondono sia dal punto di vista patrimoniale che da quello penale. Se pensano di risparmiare due lire non tagliando i rami poi va a finire che gli portiamo via la casa. Bisogna tenere a mente che avere una proprietà significa avere anche precise responsabilità. Se hai un bosco devi curarlo e ne sei responsabile. Civiglio docet. Un piccolo costo di manutenzione potrebbe tramutarsi, se non sostenuto, in conseguenze molto pesanti».

Le violazioni

Nell’ultimo anno sono state una novantina le violazioni al regolamento di Polizia urbana accertate per il mancato taglio piante tale da non garantire la sicurezza della circolazione stradale. Tra le vie più volte finite nel mirino ci sono via Per San Fermo (dove la Spina Verde, proprietaria del tratto tra il ponte dell’autostrada e i condomini è recentemente intervenuta con il taglio piante e rami sporgenti e la sistemazione del versante), Oltrecolle (attualmente attenzionata dalla Polizia locale), ma anche una serie di altre zone tra la convalle e la periferia.

L’obiettivo è insomma quello di prevenire i problemi, prima di trovarsi a dover fare i conti con strade chiuse o, addirittura, con auto danneggiate o tragedie che coinvolgano persone in transito.

Le regole

Nel regolamento di Polizia urbana è già espressamente previsto che «i proprietari delle piante hanno l’obbligo di tagliare i rami che si protendono oltre il confine stradale e che interferiscono con i veicoli in transito, ovvero che possano interferivi in caso di eventi meteorologici. Allo stesso modo, i medesimi soggetti hanno l’obbligo di mettere in sicurezza le piante che minacciano la sicurezza della circolazione sulla strada e di impedire che la vegetazione occulti, anche parzialmente, le barriere stradali».

Oltre, ovviamente, a quanto disposto dal Codice della strada. L’articolo 29 impone infatti ai proprietari dei terreni confinanti con le strade pubbliche di eseguire la manutenzione necessaria ad impedire che le siepi e le piantagioni presenti sui loro fondi restringano o ostacolino la visibilità della segnaletica.

Le multe possono essere salate: da 25 a 500 euro per violazione del regolamento cittadino mentre le sanzioni previste dal codice della strada vanno fino a 680 euro e, nel caso di danni a persone c’è poi tutto l’aspetto penale.

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