Picchiata e rinchiusa in casa. Gli agenti arrestano il convivente

Prestino Donna ricoverata in ospedale: lesioni con trenta giorni di prognosi. La vittima costretta a chiedere aiuto ai vicini. Maltrattata da circa due anni

Como

Per impedire alla propria compagna, 40 anni, di chiedere aiuto l’aveva chiusa all’interno della casa, nel quartiere di Prestino dove abitano. Prima di allontanarsi, le aveva portato via anche il telefono cellulare. La vittima era così stata costretta ad uscire sul balcone, urlando e implorando i vicini di casa di darle una mano per essere soccorsa e portata all’ospedale Sant’Anna. Poco prima era infatti stata picchiata, rimediando una importante contusione alla spalla e alla clavicola che il pronto soccorso ha poi refertato con ben 30 giorni di prognosi.

L’arresto

È stato questo l’episodio deflagrante e ultimo di una relazione malata, con i primi problemi emersi già nel 2022, che si è conclusa nel pomeriggio di venerdì con l’arresto del compagno violento, è un italiano di Como, 39 anni, portato nel carcere del Bassone e ora chiamato a rispondere alle ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia, ma anche di sequestro di persona (per cui è indagato a piede libero), violenza privata (proprio per la sottrazione del telefono cellulare) e anche di lesioni.

L’intervento degli agenti delle volanti ha portato all’apertura di un fascicolo, che rientra tra i casi definiti di “codice rosso”, ovvero quelli che riguardano la violenza di genere e domestica. Reati che colpiscono le fasce più deboli della popolazione, vittime di maltrattamenti in famiglia ma anche di stalking, di violenze sessuali, di minacce.

L’epilogo di questa ennesima storia di maltrattamenti domestici in città, avvenuti per di più alla presenza di un figlio piccolo e anche dei genitori dell’uomo, risale alle 17 di venerdì quando una volante della Questura è stata inviata in un condominio del quartiere di Prestino.

Giunti sul posto i poliziotti hanno trovato l’uomo di 39 anni in un evidente stato di agitazione, con i suoi parenti presenti ma visibilmente spaventati per quello che stava accadendo. I poliziotti hanno potuto ricostruire interi mesi di maltrattamenti, abusi e violenze psicofisiche mai denunciati prima, che il sospettato esercitava da più di due anni e dovuti in particolare dalla dipendenza dell’uomo dalle sostanze stupefacenti e dalla sua quotidiana e conseguente necessità di denaro.

L’ultimo episodio

Il fatto più grave tra quelli fin qui emersi è avvenuto però proprio nella giornata di venerdì, quando nel pomeriggio il sospettato avrebbe picchiato violentemente la donna privandola del suo telefono cellulare ed impedendole di uscire di casa, chiudendo la porta d’ingresso e trattenendo le chiavi. Da qui la necessità di chiedere aiuto ai vicini dal balcone e il successivo trasporto in ospedale dove sono state diagnosticate lesioni ad una clavicola e a un braccio, con una prognosi di 30 giorni. Il trentanovenne, che è stato arrestato, nelle prossime ore verrà interrogato dal giudice delle indagini preliminari di Como e a lui potrà fornire la propria versione dell’accaduto.

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