Piscina Sinigaglia, ritardo di 6 mesi. La promessa: «Finiamo il 15 maggio»

Lavori pubblici Doveva riaprire a novembre. Csu: «Tanti imprevisti». Ora la nuova data

C’è una nuova data di fine lavori alla piscina Sinigaglia messa ufficialmente nero su bianco nella perizia di variante approvata da Palazzo Cernezzi ed è il prossimo 15 maggio. Questo significa che - salvo nuovi imprevisti - tra un mese l’impianto rimesso a nuovo sarà riconsegnato al Comune e verrà poi riaperto anche se, probabilmente, per poche settimane (al momento sembra impossibile che Csu riesca a garantire l’apertura durante luglio e agosto, dovendo utilizzare il personale a Casate).

La relazione tecnica

Nella relazione tecnica allegata alla perizia vengono documentati - con tanto di fotografie - i problemi emersi nel corso del cantiere, consegnato formalmente all’impresa lo scorso 11 agosto. «Il cronoprogramma del progetto esecutivo - si legge - fissava la durata del cantiere in 70 giorni lavorativi equivalenti a cento giorni solari a far data dalla consegna definitiva.Il termine contrattuale di ultimazione dei lavori era pertanto fissato giorno 19 novembre 2023». Subito, però, i primi problemi indicati come «diversi imprevisti e difficoltà nella conduzione del cantiere dovuti a criticità non prevedibili o a situazioni contingenti e al contorno del cantiere». Il 12 dicembre è stata quindi approvata la prima perizia di variante (senza modifiche di costo) con conseguente slittamento al 15 febbraio della data di fine lavori. «Al termine delle opere di impermeabilizzazione - scrivono ancora i tecnici - si è proceduto alla verifica di tenuta della vasca natatoria a partire dal 27 dicembre 2023 con un esito negativo per consistenti perdite. Le ispezioni successive alla prova hanno fatto emergere una estesa criticità imprevista e non prevedibile che comporta la necessità di lavorazioni aggiuntive. Le opere aggiuntive previste richiedono ulteriori 60 giorni solari a cui si aggiungono 15 giorni per prove di tenuta e ulteriori 15 giorni per le pulizie e la rimozione dei materiali del cantiere per i quali si prevede quindi una proroga dei termini dal 15 febbraio al 15 maggio 2024».

L’ok al terzo test

Al terzo tentativo di riempimento la vasca ha tenuto ed è ora in corso la posa delle piastrelle (di dimensioni leggermente più grandi rispetto a quelle originali, come concordato con la Soprintendenza). Le modifiche progettuali e gli interventi sono costati circa 70mila euro in più rispetto al previsto. È stato infatti necessario rifare il fondo in calcestruzzo, al di sotto del quale è stato scoperto «uno strato di un massetto in calcestruzzo dello spessore di circa 30 mm di cui non era nota né documentata la presenza» che si era poi deteriorato.

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