Piscine, che calvario: riapre la Sinigaglia, ma chiude Casate

Impianti sportivi Mercoledì conclusione delle opere poi pulizia e traslochi degli arredi tolti per il cantiere. Rapinese: «Mettiamo a norma le strutture di via Virgilio»

Si muove qualcosa per gli impianti sportivi cittadini con la piscina Sinigaglia che sarà pronta tra pochi giorni (mercoledì è la data di consegna lavori), ma anche per il centro di Casate che include il palazzetto del ghiaccio e la piscina.

Il sindaco Alessandro Rapinese, che ha anche la delega allo Sport, ha chiarito che dopo la fine lavori saranno necessari i tempi tecnici a Csu per la pulizia di piscina, sauna spogliatoi e ingressi e per il trasloco dei mobili spostati per lasciare spazio al cantiere. Il primo cittadino preme sull’acceleratore: «Per la Sinigaglia ormai ci siamo, anche se la stagione è compromessa. Appena aperta, però, - ha detto a Etv - mi piacerebbe subito intervenire sulla piscina di Casate, dove sono necessarie alcune opere (in primis all’impianto elettrico, richiesti per la messa a norma ndr). Csu, il gestore, ci ha chiesto di chiudere e fare i lavori con l’obiettivo di arrivare ad averla pronta per l’inizio della stagione».

A Casate rimarrebbe aperta tutta l’estate l’area esterna (solarium e piscina scoperta) mentre sarebbe inaccessibile quella interna interessata dai lavori. Contestualmente gli atleti e gli appassionati di nuoto potrebbero farlo alla Sinigaglia (che, a quel punto non verrà chiusa in piena estate come avviene di solito).

Si parla di lavori da avviare a breve anche al palaghiaccio di Casate. Il sindaco ha ammesso i grossi problemi della struttura, ma ha anche spiegato che «è stato fatto un enorme passo avanti nel superare la commissione provinciale di vigilanza a cui abbiamo presentato un progetto per la messa a norma. Quel palazzetto non è mai stato a norma in cinquant’anni». Il progetto, ha chiarito, è stato approvato da tutti gli enti competenti e ora l’amministrazione comunale ha intenzione di stanziare i fondi per gli interventi, che verranno eseguiti da Csu.

Si tratta di una serie di lavori che consentiranno di utilizzare la struttura in modo più adeguato e senza grosse limitazioni per la tifoseria. «In un paio di settimane mi auguro di avere dei progettini in modo da fare anche piccoli interventi come le imbiancature e alcuni accorgimenti per ridare un minimo di decoro all’impianto. Sarà sempre un vecchio palazzetto - le parole del sindaco - e non voglio creare illusioni, ma sarà a norma. Questo fa una grande differenza poiché non ci sarà più il limite dei 99 posti. Quando giocheremo con Varese non ci potranno essere al massimo 99 spettatori, ma molti di più. Questo significa anche un incasso maggiore per la società sportiva con ricadute positive anche sul suo bilancio».

La struttura, come ben sanno gli atleti degli sport sul ghiaccio avrebbe bisogno di investimenti milionari: dall’involucro al tetto a tante altre opere, ma per la prossima stagione l’obiettivo è quello di risolvere in maniera definita la questione della capienza bloccata a 99 posti.

Problema cronico

Il problema degli spettatori si ripropone ciclicamente da anni. Già nel 2016 era arrivato lo stop all’utilizzo della tribuna poiché era emerso che la realizzazione delle scalinate, che risale agli anni Settanta, non rispetta le norme di sicurezza in caso di necessità di fuga. Da lì la decisione di vietare l’accesso al pubblico. Successivamente erano state applicate delle deroghe, ma sempre con posti limitati e il tetto dei 99 posti.

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