Politeama all’asta e il Comune è intenzionato a comprarlo. Serve però ristrutturare tetto e facciate

L’ex teatro Sì del consiglio all’acquisto. Ma sarà soltanto il primo passo. Minghetti:«Aprire un teatro una conquista». Molteni: «Evitare la Ticosa bis»

Il Comune parteciperà all’asta del prossimo 30 novembre per l’acquisto dell’ex cinema teatro Politeama. Se riuscirà a portarsi a casa l’immobile (cosa molto probabile visto i vincoli presenti sull’edificio) si andrà a mettere un punto fermo a una vicenda pluriennale. Ma i problemi saranno tutt’altro che risolti poiché lo stabile è pericolante e, come emerso in consiglio comunale, bisogna evitare che le condizioni peggiorino. Essendo in calcestruzzo armato si potrebbe rischiare il collasso della struttura.

Il sindaco Alessandro Rapinese ha fatto una parziale stima degli interventi: il primo sarà la sistemazione del tetto per evitare le infiltrazioni d’acqua con una spesa - a carico del Comune - pari a circa 450 mila euro. Le stime sul recupero delle facciate, consolidamento statico e serramenti parlano poi di altri 800mila euro. Ma il primo cittadino ha dichiarato in aula che intende cercare fondi nazionali trattandosi di un immobile vincolato.

Approvazione anche dal centrosinistra: «Una conquista per la città perché il teatro è una casa laica»

L’acquisto ha ottenuto consenso unanime. «Abbiamo votato a favore - spiega Barbara Minghetti, ex candidato sindaco per il centrosinistra - per due motivi. Innanzitutto non si poteva fare diversamente tenendo anche conto che il Comune è proprietario dell’82% delle quote. Valutiamo inoltre positivamente il voler aprire un teatro anziché chiudere o vendere: è sempre una conquista per la città perché il teatro è una casa laica e democratica di tutti». Poi aggiunge: «Importante sarà il “dopo”. Acquistarlo è facile e non è tanto oneroso, ma è fondamentale avere un’idea e visione del progetto del teatro che sia architettonico, di contenuto e di sostenibilità. Va studiato un processo con grande attenzione e lungimiranza. Ho chiesto che la commissione terza sia convocata con urgenza anche per incontrare gli operatori che hanno fatto un lavoro importante per un anno basato sulla tripla visione: architettonica, di programmazione e gestione».

Giordano Molteni: «Bene così, ora però bisogna evitare che finisca come la Ticosa»

Guarda avanti anche Giordano Molteni, già candidato per il centrodestra: «Credo che l’operazione di portarlo a casa sia giusta visto che una percentuale abbastanza elevata è del Comune. Vorrei sottolineare che, così come altri temi, questo è anche il frutto di chi ha lavorato in precedenza. Adesso auspico che si abbia idea di quello che si vuol fare per evitare che finisca come la Ticosa. L’edificio deve tornare ad essere un polo culturale».

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andrea filippetto

2 anni, 3 mesi

Prevedo anni di attesa, discussioni, confronti, sberleffi per decidere cosa si farà in questo stabile. Notoriamente Como (e le amministrazioni) non ha mai fatto della celerità un proprio punto di forza.

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gio vanni

2 anni, 3 mesi

soldi buttati

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