Politeama in vendita, le opposizioni attaccano: «Ennesima Caporetto del sindaco. Tradisce il suo programma»

Consiglio comunale Dal Pd a Fratelli d’Italia,minoranze compatte: «Così il Politeama perde la funzione culturale»

I gruppi di opposizione, dal centrodestra al centrosinistra, accusano il sindaco Alessandro Rapinese di «tradire il programma elettorale», di voler «fare cassa» e di non avere progettualità nel voler vendere il Politeama. «La vicenda del Politeama - interviene Patrizia Lissi, capogruppo del Pd - rappresenta la chiara dimostrazione che Rapinese non solo non si fa scrupoli a tradire il programma e le promesse elettorali, ma tratta anche il bene pubblico come un agente immobiliare qualsiasi che antepone il guadagno ad una visione della città e ad una progettualità al servizio dei cittadini che così si trovano ogni giorno privi di pezzi importanti di Como». E conclude: «Vendendo il Politeama si rischia di perdere la sua funzione culturale. Dove veramente verranno investiti questi soldi?».

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Il Politeama venne acquistato dal Comune il 30 novembre 2022, con aggiudicazione dell’asata a un milione 262mila e 250 euro, ma una grossa parte della cifra è rientrata nelle casse comunali in quanto Palazzo Cernezzi era già detentore dell’81,86% delle quote della società Politeama srl. Nel luglio scorso la prima ipotesi di mettere lo stabile in vendita e, ora, l’inserimento negli immobili da dismettere. Il capogruppo di Forza Italia Giordano Molteni attacca: «Un simbolo di Como non si svende, nemmeno come temiamo allo scopo di fare cassa. La scelta di mettere all’asta il Politeama dopo averlo comprato a spese della cittadinanza, è l’ennesima Caporetto di Rapinese». Poi aggiunge: «Era corsa voce di un interessamento di un acquirente qualificato come il Calcio Como per il Politeama (non c’era stata però conferma, ndr), non se ne è saputo niente. Il sindaco doveva riferirne al consiglio, cosa che non ha fatto e che, a maggior ragione, deve fare ora. Ora si rischia di infilare lo storico teatro nel circolo vizioso delle aste subìto da altri immobili comunali». Il forzista chiede che Rapinese «riferisca in consiglio su un’operazione che consideriamo insensata e poco dignitosa e sulle iniziative volte a salvaguardarne integrità e sicurezza».

Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, è tranchant: «Ma non doveva diventare un cinema boutique? Questa è la dimostrazione che quando Rapinese comprò il Politeama non aveva la più pallida idea di cosa farne». Tornando al centrodestra la capogruppo della Lega Elena Negretti dice: «Comprare il Politeama è stato l’ennesimo atto fatto di fretta da questa amministrazione, solo perché scritto nel programma di mandato. Poi non avendo idee e progetti, il sindaco ritorna a fare il suo lavoro: l’ immobiliarista e quindi decide di venderlo. Sicuramente il vincolo culturale a cui la struttura è sottoposta forse sarà penalizzante nelle future trattative di vendita». Infine Lorenzo Cantaluppi, capogruppo di Fratelli d’Italia parla di «scelta che contraddice nettamente le promesse elettorali e le dichiarazioni dello stesso sindaco, che aveva garantito l’impegno per la riqualificazione del Politeama come polo culturale, ricordiamo la frase “Il Politeama sarà finalmente recuperato e tornerà a essere un luogo vivo per tutti i cittadini”. La rinuncia a questo progetto, motivata dai presunti costi elevati, evidenzia una probabile errata valutazione in fase di acquisto oltre ad una palese, ennesima, dimostrazione di incoerenza».

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