Pompiere invalido per lo scontro. Un anno e due mesi all’investitore

Via Oltrecolle Dopo ben sette annichiusa la vicenda giudiziaria. La Corte di Cassazione conferma la condanna

Ci sono voluti ben sette anni perché la vicenda giudiziaria legata al gravissimo incidente, avvenuto nel settembre 2016 in via Oltecolle, nel quale un pompiere di Como è rimasto invalido per le ferite subite, arrivasse alla fine. La Corte di Cassazione ha definitivamente condannato l’automobilista coinvolto nell’incidente, e considerato il responsabile, a un anno e due mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena) per lesioni colpose gravissime.

Alessandro Zaghini, pompiere in servizio al comando provinciale di via Valleggio, stava andando al lavoro nel tardo pomeriggio del 28 settembre di sette anni fa. Era in sella alla sua moto, una Aprilia Dorsoduro, e stava percorrendo la via Oltrecolle a Lora. Erano circa le 19.30. Da via Mantegazza, strada che si immette in via Oltrecolle poco dopo la rotonda di Lora (per chi è diretto verso Como), all’improvviso è sbucata un’auto. Alla guida della vettura, una Kia Sportage, c’era Samuele Pedraglio, comasco di 52 anni. La Kia si è immessa sulla strada voltando verso sinistra, in direzione Lipomo. Alla vista dell’auto Zaghini è frenato bruscamente e, contemporaneamente, ha sterzato verso sinistra nel tentativo di evitare l’impatto. La manovra, però, ha disarcionato lo sventurato vigile del fuoco comasco facendolo finire contro la Kia. Secondo la ricostruzione, il suo casco ha urtato contro il passaruota anteriore sinistro della vettura. Nell’impatto il casco si è rotto causando lesioni gravissime al motociclista, rimasto invalido in seguito a quell’incidente.

Il processo di primo grado, a Como, terminò con la condanna a un anno e due mesi per lesioni colpose gravissime. L’avvocato dell’automobilista ha presentato prima ricorso in appello, quindi in Cassazione. Sostanzialmente contestando che al momento di immettersi sulla via Oltrecolle Pedraglio non sarebbe stato in grado di vedere la moto arrivare e contestando la velocità dell’Aprilia, eccessiva viste - a suo dire - le condizioni di scarsa visibilità in quel momento.

La Cassazione ha respinto il ricorso sottolineando come «il giudizio ha negato che vi sia stata una colpa concorrente significativa dello Zaghini» e questo anche «considerando le conclusioni del consulente della difesa». Da qui la conferma della condanna, anche al pagamento di 80mila euro a titolo di provvisionale.

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